Le leggi europee in materia di deforestazione sono ormai ad un passo dall’entrare in vigore ed il Ghana si sta preparando ad affrontare la sfida con un programma che prevede il tracciamento del cacao dalle piantagioni al porto al fine di poter continuare ad esportare in un’Europa sempre più attenta ai fattori ambientali.
La nuova legge, che vieta l’importazione di materie prime provenienti da aree oggetto di deforestazione, potrebbe rimodellare i mercati globali delle materie prime ed entrerà in vigore alla fine di dicembre 2024.
La nuova legge - EUDR - richiede agli importatori UE di caffè, cacao, soia, palma, legname, carne di manzo e gomma di dimostrare che le loro catene di fornitura non contribuiscono alla deforestazione in nessuna parte del mondo, altrimenti saranno multati fino al 4% del loro fatturato.
Grafico Tradingview
"Abbiamo mappato poligonalmente tutto il cacao in Ghana, stabilito un sistema di tracciabilità end-to-end e lo abbiamo sperimentato con successo", spiega Michael Amoah, dell'ente regolatore del cacao ghanese Cocobod, bel corso di un webinar organizzato dai gruppi ambientalisti no-profit Fern e Mighty Earth.
Prepararsi a rispettare la nuova legge UE è fondamentale per il Ghana. Circa il 60% del cacao prodotto dal paese viene esportato nell'UE e l'industria impiega circa il 17% della popolazione attiva del Ghana.
Quasi tutti gli agricoltori che coltivano cacao in Ghana, il secondo produttore di cacao al mondo, sono piccoli proprietari terrieri che vivono in remote regioni rurali e che, senza il supporto del governo, potrebbero avere difficoltà a rispettare i requisiti di legge.
Questi includono la fornitura agli acquirenti dei loro beni di coordinate di geolocalizzazione che dimostrino che le loro aziende agricole non si trovano su terreni disboscati dopo il 2020.
"Ci auguriamo che ciò che abbiamo fatto ci consentirà di catturare una percentuale maggiore del mercato dell'UE", ha affermato Amoah.
Alcuni produttori di materie prime dall'Indonesia al Brasile hanno criticato la legge dell'UE, affermando che è protezionistica e potrebbe finire per escludere i piccoli agricoltori vulnerabili dall'accesso al redditizio mercato del blocco.
La deforestazione è la seconda causa principale di catastrofico cambiamento climatico dopo la combustione di combustibili fossili.
Finte Reuters