Il progetto iniziale prevede che ogni confezione sigillata di Cobalto prodotta da un minatore sia connotata da un tag digitale che verrà inserito nella Blockchain mediante l’utilizzo di uno smartphone insieme a dettagli più specifici come peso, data ed ora di confezionamento, luogo e, idealmente, anche un’immagine del prodotto stesso.
Come funziona la Blockchain - Fonte Immagine - Reuters
Nella fase successiva, quando un commerciante acquisterà la confezione inserirà anch’egli i dati relativi al prodotto nella Blockchain e questo processo sarà replicato in ogni tappa del percorso compiuto dal prodotto sino all’arrivo presso le fonderie: in questo modo il tragitto del minerale sarà registrato in modo indelebile e rimarrà a disposizione di chiunque ne faccia richiesta.
Il progetto pilota coinvolgerà le organizzazioni che popolano la catena di approvvigionamento senza esclusione alcuna: si partirà dal monitoraggio sul campo volto a verificare l’assenza di lavoro minorile nei siti di estrazione e si arriverà al processo di raffinazione dove il prodotto sarò lavorato per raggiungere gli utenti finali.
A questo punto, però, si presenta un potenziale rischio, ovvero che il Cobalto estratto tramite l’utilizzo di lavoro minorile sia miscelato con prodotto regolare prima di essere processato ed a questo proposito il personale impiegato nel progetto sta lavorando alacremente per studiare una soluzione che renda possibile scongiurare questo pericolo.
“Siamo molto fiduciosi in merito all’impatto positivo che potrebbe avere la Blockchain sulle catene di approvvigionamento di minerali e metalli. L’utilizzo della Blockchain consentirà di fornire una maggior trasparenza sulla provenienza delle merci: garantire che le informazioni relative a questi prodotti siano immesse in modo corretto e trasparente è senz’altro molto difficile, ma è possibile” (Harrison Mitchell, direttore di RCS Global).
Dati in ingresso
Christine Chow (Hermes Investment Management) spiega come il tracciamento tramite Blockchain del Cobalto sia molto più complesso rispetto allo stesso processo applicato ai Diamanti: nel dettaglio trattare in questo modo il Cobalto richiede 12 step distinti tra loro contro i soli 5 previsti per le gemme.
“Le modalità di registrazione delle caratteristiche chiave e di inserimento delle stesse nella Blockchain è tuttavia uguale - spiega Chow - ma perché il tutto funzioni a dovere è necessario che i principali operatori attivi nella catena di approvvigionamento concordino tra loro una serie di dati in ingresso in grado di definire le caratteristiche del prodotto”.
Positivo il commento in arrivo dall’International Council on Mining and Metals (ICMM) che spiega come i suoi membri - che comprendono praticamente tutte le maggiori compagnie minerarie - abbiano accolto con favore la possibilità di sfruttare la Blockchain: “Non risolve l’intero problema, ma gran parte di esso. La qualità al momento dell’ingresso nel meccanismo della Blockchain rimane una sfida, ma noi partiamo da una posizione privilegiata in quanto i membri ICMM sfruttano le risorse in modo responsabile” (Tom Butler, CEO di ICMM).
Rifiuta di rilasciare commenti Glencore, che dichiara come la compagnia non si avvalga per l’approvvigionamento di miniere non ufficiali.
Fonte Reuters
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