Nella giornata di lunedì il Bitcoin ha lasciato sul parterre sino al 17% - il maggior calo da marzo - dopo aver superato per la prima volta i 34000 dollari, oscillazioni che ben mostrano l’elevata volatilità che caratterizza la regina delle criptovalute.
Altre istituzioni e noti investitori, da Paul Tudor Jones a Scott Minerd e Stan Druckenmiller, hanno iniziato ad allocare fondi in Bitcoin o si sono dichiarati disponibili a farlo; mentre alcuni sostengono che la criptovaluta offra una copertura contro la debolezza del dollaro e il rischio di inflazione in un mondo inondato di stimoli fiscali e monetari, altri affermano che gli investitori al dettaglio e i fondi quantistici che seguono le tendenze stanno pompando una bolla insostenibile.
Nel breve periodo gli analisti di JPMorgan prevedono possibili difficoltà per il Bitcoin, con l’aumento delle posizioni speculative long che lascia intendere un possibile storno della criptovaluta.
“Lo scenario di valutazione del Bitcoin è divenuto più impegnativo ad inizio anno - spiegano gli analisti - ma questo non fa si che sia da escludere a priori un protrarsi della tendenza in atto in grado di portare il Bitcoin in un’area compresa tra 50000 e 100000 dollari, anche se tali quotazioni si rivelerebbero insostenibili”.
Fonte Bloomberg