Come si evince dal grafico a seguire i prezzi dello zucchero si attestano a livelli elevati ad oltre 25,3 centesimi di dollaro per libbra in costante rialzo da inizio anno.
A determinare questa price action sono diversi elementi: nelle passate settimane sono state le notizie in arrivo dall’India dove, sempre più probabilmente, il governo non approverà nuove quote di esportazione in volumi significativi e, più recentemente, a gettare ulteriore benzina sul fuoco è stata l’Organizzazione Mondiale dello Zucchero (International Sugar Organization) i cui tecnici hanno evidenziato un drastico calo del surplus di prodotto.

Nel dettaglio, il surplus di zucchero è stato rivisto a ribasso ad 852000 tonnellate contro gli oltre 4,1 milioni di tonnellate previsti nel mese di febbraio.
A determinare questo contesto, secondo gli esperti di settore, è il calo della produzione di zucchero verificatosi in India e Tailandia e la contrazione delle esportazioni del Brasile.
L’Organizzazione Mondiale dello Zucchero ha rivisto a 177,36 milioni di tonnellate la produzione di zucchero della stagione in corso, un volume nettamente inferiore ai 180,43 milioni di tonnellate stimati nel mese di febbraio (la produzione si mostra comunque superiore a quella della stagione passata, ovvero 172,5 milioni di tonnellate); rivista a rialzo a 176,51 milioni di tonnellate la stima sul consumo globale di zucchero (176,28 milioni la stima precedente e 174,77 milioni di tonnellate il volume consumato nella stagione precedente).
Per quanto riguarda il Brasile, principale produttore mondiale della commodity, si prevede una produzione di 41,95 milioni di tonnellate, un consumo interno di 10,6 milioni di tonnellate e un export di 29,2 milioni di tonnellate; le stime precedenti indicavano una produzione di 41 milioni di tonnellate, un consumo di 10,4 milioni di tonnellate ed esportazioni pari a 28,5 milioni di tonnellate.
L'India, secondo principale player mondiale, dovrebbe produrre 32,8 milioni di tonnellate di zucchero (34,3 milioni di tonnellate la stima precedente) e le esportazioni dovrebbero raggiungere i 6,5 milioni di tonnellate (invariate rispetto alla stima precedente).