Le stime dell’USDA (il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti) indicano che la produzione globale di zucchero aumenterà a quota 183,46 milioni di tonnellate nel corso della stagione 2023 – 2024, ovvero il 4,65% in più rispetto ai 175,31 milioni di tonnellate prodotti nella stagione 2022 – 2023.
Nel tradizionale report semestrale, gli analisti USDA indicano che la domanda globale di dolcificante sarà pari, nella stagione 2023 – 2024, a 178,43 milioni di tonnellate, in crescita (+1,16%) rispetto ai 176,38 milioni di tonnellate della stagione precedente.
I dati relativi a domanda ed offerta riportati dall’USDA indicano, quindi, che il mercato dello zucchero, nel corso della stagione 2023 – 2024, dovrà affrontare un surplus di circa 5 milioni di tonnellate dopo una stagione 2022 – 2023 caratterizzata da un deficit di 1,07 milioni di tonnellate (a maggio, l’USDA stimava la produzione mondiale di zucchero a 187,88 milioni di tonnellate e il consumo a 180,05).

Secondo l’USDA, una crescita della produzione superiore alle attese per Brasile e India dovrebbe più che compensare i cali previsti per la produzione di Tailandia e Pakistan nella stagione 2023 – 2024.
Gli analisti USDA indicano che la domanda globale di zucchero raggiungerà un nuovo record nella stagione 2023 – 2024 a causa della crescita in mercati come India e Pakistan e, di conseguenza, si prevede che le scorte finali globali di zucchero scenderanno a 33,68 milioni di tonnellate, rispetto ai 38,86 milioni della stagione precedente, con un calo del 13,3%.
Le stime USDA indicano che la produzione di zucchero del Brasile aumenterà di 3 milioni di tonnellate sino a raggiungere il volume record di 41 milioni di tonnellate, una performance resa possibile da un mix di fattori che comprende clima favorevole ed una conseguente maggior produzione di canna che renderà possibile un maggior volume della stessa da destinarsi alla frantumazione; significativo anche l’incremento dell’area coltivata a canna da zucchero, un aumento favorito dai prezzi elevati del dolcificante che hanno indotto gli agricoltori locali ad abbandonare altre coltivazioni in favore di quella della canna.
Attesa in aumento anche la produzione dell’India (+4 milioni di tonnellate ad un totale di 36 milioni di tonnellate), mentre si prevede un calo della produzione della Tailandia (-1,7 milioni di tonnellate ad un totale di 9,4 milioni di tonnellate).