Le aziende energetiche statunitensi hanno ridotto il numero di rigs operativi ai livelli più bassi da febbraio: questo è quanto affermano i tecnici di Baker Hughes nel loro report settimanale: scendendo maggiormente nel dettaglio, il numero di rigs operativi destinato a petrolio e gas è sceso di 7 unità, nella settimana terminata il 5 maggio, ad un totale di 748 unità ma, nonostante il calo, Baker Hughes ha affermato che il conteggio totale è ancora aumentato di 43 impianti, o del 6%, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
I rigs destinati al petrolio sono diminuiti di 3 unità, nel periodo in oggetto, ad un totale di 588, mentre gli impianti destinati al gas sono diminuiti di 4 unità ad un totale di 157.

I futures sul petrolio degli Stati Uniti sono scesi di circa l’11% dall’inizio dell’anno dopo aver guadagnato il 7% nel corso del 2022; devastante il crollo dei futures sul gas naturale che registrano un calo del 52% nel corso del 2023 dopo un incremento del 20% circa nel 2022. Il crollo delle quotazioni del gas ha contribuito a ridurre il numero di impianti di perforazione attivi nei bacini di Arkansas, Louisiana e Texas.
La produzione statunitense di petrolio e gas è cresciuta rapidamente nei primi due mesi del 2023, una risposta ritardata ai prezzi elevati e alla ripresa delle trivellazioni che hanno caratterizzato gran parte dello scorso anno dopo lo scoppierei disordini in Ucraina, ma la crescita è destinata a rallentare bruscamente poiché il più recente crollo dei prezzi riduce le nuove perforazioni e il completamento dei pozzi, con l'impatto evidente entro il quarto trimestre del 2023.
Fonte Reuters