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UE e politiche green: il rischio è la desertificazione industriale



La Redazione Articolo pubblicato il 19/05/2025 09:00:00
"Continuo a credere che sia controproducente concentrarsi esclusivamente sulla transizione elettrica, dove le catene di approvvigionamento non sono controllate dall'Europa, ma da altri attori", ha affermato.


Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha avvertito sabato che rigide politiche Green potrebbero devastare la base industriale europea e ha chiesto un approccio più cauto alla transizione ecologica che tuteli la stabilità economica e sociale.

Intervenendo dopo l'incontro con il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, Meloni ha affermato che la spinta dell'Unione Europea verso l'elettrificazione, in particolare nel settore automobilistico, rischia di minare la forza manifatturiera del continente.

"Ho detto spesso che in un deserto non c'è niente di verde - ha dichiarato Meloni ai giornalisti a Roma - Prima di tutto, dobbiamo combattere la desertificazione dell'industria europea”; sempre Meloni ha affermato che i combustibili alternativi come i biocarburanti e l'idrogeno devono svolgere un ruolo centrale nella strategia europea.

Meloni ha criticato il passato approccio normativo dell'UE definendolo troppo rigido, affermando che ha "schiacciato" settori come l'industria automobilistica. Ha anche espresso preoccupazione per il fatto che l'Europa dipenda da catene di approvvigionamento di veicoli elettrici dominate da paesi extraeuropei, definendo questa una vulnerabilità strategica. "Continuo a credere che sia controproducente concentrarsi esclusivamente sulla transizione elettrica, dove le catene di approvvigionamento non sono controllate dall'Europa, ma da altri attori", ha affermato.

Meloni ha esortato la Commissione Europea a procedere ulteriormente nella revisione di aspetti chiave del cosiddetto Green Deal, inclusi nuovi calcoli delle emissioni che tengano conto dell'intero ciclo di produzione di un veicolo, non solo delle emissioni allo scarico.

All'inizio di questo mese, il Parlamento Europeo ha votato per allentare le regole per le case automobilistiche europee, il che significa che non saranno tenute a rispettare gli obiettivi UE sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni, che avrebbero potuto comportare multe fino a 15 miliardi di euro (17 miliardi di dollari).

A seguito di una forte attività di lobbying, la Commissione Europea ha proposto di consentire alle case automobilistiche di raggiungere gli obiettivi in ​​base alle loro emissioni medie nel periodo 2025-2027, anziché solo quest'anno.

Italia e Germania, le due maggiori economie manifatturiere europee, dovrebbero guidare gli sforzi per ripristinare la competitività, ha affermato Meloni, aggiungendo che il settore automobilistico è un'area in cui la cooperazione bilaterale potrebbe avere un impatto decisivo.


Fonte Reuters


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