Parlando di caffè, la stagione 2022 – 2023 è ormai prossima al termine e, nel mese di ottobre, prenderà il via la stagione 2023 – 2024: come sempre accade in questi casi, gli analisti iniziano a formulare previsioni più accurate in merito al possibile risultato del prossimo raccolto. Vediamo cosa pensano gli analisti di un big player di settore, ovvero Rabobank.
Gli analisti della banca olandese sembrano piuttosto convinti che le attuali stime in merito alla stagione futura saranno disattese, con una virata al ribasso di 1,6 milioni di sacchi che condurrà la stima sulla produzione globale di caffè ad un totale di 172,6 milioni di sacchi.
A determinare il calo saranno Colombia e Vietnam, dove i produttori di caffè stanno facendo fronte a condizioni climatiche ben lungi dal potersi definire ideali; nel dettaglio, la produzione di caffè della Colombia è stata rivista a ribasso da 13,6 a 12,5 milioni di sacchi, mentre la produzione del Vietnam ha subito una revisione di circa mezzo milione di sacchi ad un totale di 29 milioni di sacchi.
Rabobank, tuttavia, ha mantenuto la sua stima di un’offerta globale equilibrata nel corso della stagione 2023 – 2024 citando un calo della richiesta nei paesi non produttori: “I dati relativi alle importazioni sono stati molto deludenti, nel secondo trimestre 2023”, afferma il report della banca olandese i cui analisti citano un calo del 13,4% su base annua delle importazioni nette nell’Unione Europea e nel Regno Unito.

Le importazioni di caffè negli Stati Uniti sono diminuite del 9,6% nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente, ha affermato la banca, aggiungendo che il calo delle importazioni di caffè è stato il più grande dal 2008; a determinare la contrazione negli USA sarebbero le pressioni subite dai rivenditori in termini economici e le preoccupazioni in merito alla scarsa fiducia dei consumatori.
La situazione in Colombia
La Colombia è il terzo produttore di caffè al mondo e questo fa si che i suoi chicchi si possano reperire praticamente in tutto il mondo, ma lo status del paese potrebbe essere minacciato da un clima ostile e da una economia globale in difficoltà, due elementi che potrebbero pesare sulla produzione di caffè.
Come riportato da El País, la siccità prolungata indotta da El Nino sta limitando la produzione di caffè del paese, in quanto non consente una corretta maturazione del prodotto e, inoltre, alcuni episodi, seppur sporadici, di precipitazioni intense causano il distacco prematuro del prodotto dagli alberi.
La Colombia, inoltre, deve fare i conti con un Brasile che sta letteralmente giostrando il mercato a suo piacimento nella veste di maggior produttore su base globale.
Il raccolto attuale del Brasile ammonta a circa 64 milioni di sacchi ed anche quello della stagione ventura potrebbe rivelarsi elevato e questo induce un calo nei prezzi del prodotto. Secondo Albert Scala, vicepresidente di StoneX, la situazione in essere condurrà ad un “cambio generazionale”, in quanto la produzione di caffè varia da “imprevedibile”, nel migliore dei casi, a “non redditizia”, nel peggiore, ragion per cui le nuove generazioni stanno abbandonando le aree rurali per cercare nuove opportunità nelle città.
La situazione in Brasile
Le esportazioni di caffè del Brasile nel periodo compreso tra gennaio ed agosto 2023 hanno subito una forte contrazione, con gli analisti di Rabobank che parlano di un calo di circa il 10% rispetto allo stesso periodo nel 2022, tuttavia, la varietà robusta mostra un brusco aumento con le esportazioni del mese di agosto in aumento del 41,3% su base mensile e di ben il 443% su base annua.
A guidare la crescita delle esportazioni di robusta sono essenzialmente tre fattori, ovvero: l’offerta di Robusta limitata in paesi come Indonesia e Vietnam, dove le preoccupazioni per El Niño aumentano le incertezze sulla produzione, il divario di prezzo, in Brasile, tra caffè arabica e conilon di qualità inferiore si è ridotto, incentivando l’uso del caffè arabica nelle miscele nazionali e rendendo più conilon disponibile per l’esportazione ed i prezzi competitivi raggiunti dal conilon brasiliano rispetto a quelli di altre regioni, soprattutto il robusta vietnamita.

Nonostante un calo del 19% dei prezzi locali del caffè arabica nel 2023, l’utilizzo dei fertilizzanti risulta essere più economico di circa il 9% su base annua a causa del minor costo delle materie prime; scendendo maggiormente nel dettaglio, i caficoltori brasiliani necessitano di 2,9 sacchi di caffè verde per acquistare 1 tonnellata di fertilizzante, rispetto ai 3,2 sacchi del 2022.
Nel mese di agosto i prezzi del caffè locale arabica e conilon (CEPEA) sono aumentati entrambi dell'1% rispetto al mese precedente, tuttavia, la ripresa delle esportazioni, le prospettive ottimistiche in merito al prossimo raccolto e le incertezze relative alla domanda globale continuano a mantenere sotto pressione i prezzi del caffè. Ad influire sui prezzi è anche il clima, con le temperature elevate che bilanciano, almeno in parte, gli elementi negativi.
Il mese di agosto è stato contraddistinto da precipitazioni superiori alla media nella maggior parte delle regioni produttrici di caffè del Brasile: questo non ha avuto impatti negativi degni di nota con il raccolto che risulta completo, tuttavia, si è palesata una fioritura precoce soprattutto per quanto riguarda la varietà arabica.
Nelle prossime settimane, precipitazioni consistenti saranno fondamentali per evitare l'interruzione prematura della fioritura a causa di condizioni prolungate di siccità e caldo che potrebbero potenzialmente ridurre la produzione del 2024. Nei prossimi mesi sono previste almeno altre due fasi di fioritura. Finora, le precipitazioni di settembre sono state inferiori alla media nella maggior parte delle regioni produttrici di arabica.
Rabobank prevede che il raccolto brasiliano 2023/24 sarà pari a 66 milioni di sacchi di cui 42,7 milioni di arabica. Ciò rappresenta un aumento del 9,8% per il raccolto totale e del 15,4% per il raccolto arabica rispetto al 2022 - 2023.