La corsa agli acquisti della Cina ha spinto le esportazioni di soia del Brasile relative al mese di aprile a livelli mai visti in precedenza, con il colosso asiatico che lavora alacremente per procurarsi di che sfamare i capi di suini in forte aumento negli allevamenti a seguito del ripopolamento dopo la ben nota epidemia di peste africana che ha decimato i capi in precedenza.
Nel mese di aprile il Brasile ha spedito 12,6 milioni di tonnellate di soia in Cina, un volume in crescita del 19% rispetto allo stesso periodo nel 2020 e volume massimo mensile dal 1997; a registrare un record complessivo è anche il volume delle esportazioni complessive (tutte le destinazioni) che, sempre nel mese di aprile, ha superato il precedente massimo di 2,5 milioni di tonnellate (fonte, ministero del commercio del Brasile).
La Cina ha acquistato enormi quantità di mais e soia al fine di nutrire quello che è il più grande allevamento di suini al mondo; la domanda di soia giunge dopo che le spedizioni del Brasile sono iniziate in ritardo rispetto agli standard a causa di operazioni di raccolta che hanno preso il via a rilento; le esportazioni sono poi aumentate man mano che la merce raggiungeva i terminal di esportazione.
Secondo il China National Grain and Oils Information Center, per la prima volta in sei anni la superficie dedicata alla coltivazione della soia potrebbe ridursi, più precisamente potremmo assistere ad una contrazione del 7,3% rispetto al 2020.
Le importazioni di soia sono attese in aumento a 102 milioni di tonnellate rispetto ai precedenti 98 milioni di tonnellate.
Fonte Bloomberg