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Rinnovabili, Rosneft: obiettivi transizione green sono ideologici ed irrealistici



La Redazione Articolo pubblicato il 11/06/2024 12:00:00
Superare la disuguaglianza energetica, secondo il direttore della compagnia petrolifera, è impossibile senza una fornitura affidabile di petrolio e gas, in quanto rinunciare la greggio significherebbe modificare radicalmente lo stile di vita moderno


L’amministratore delegato della compagnia petrolifera russa Rosneft, Igor Sechin, ha affermato che gli obiettivi della transizione energetica nella loro forma attuale sono ideologici e irrealistici: “Non esistono fonti redditizie per la transizione green - spiega Sechin durante un’intervento presso il Panel sull'Energia del 27esimo Forum Economico Internazionale a San Pietroburgo, Russia - e la sua attuazione è un’illusione, che porta al ritiro degli investimenti dal settore energetico tradizionale. In altre parole, non ci sarà né l’uno né l’altro”.

Secondo la valutazione dell'esecutivo, nonostante i circa 10mila miliardi di dollari investiti nella transizione energetica negli ultimi due decenni a livello mondiale, le fonti energetiche alternative non sono riuscite a sostituire i combustibili tradizionali.

Oggi, secondo i dati presentati nel panel, l’energia eolica e quella solare forniscono meno del 5% della produzione globale di energia e i veicoli elettrici rappresentano circa il 3%. Nello stesso periodo in cui si è investito nella transizione, il consumo di petrolio, gas e carbone è cresciuto complessivamente del 35%, mentre la loro quota combinata nella matrice energetica globale è rimasta invariata, pertanto, per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, entro il 2030 la spesa globale per il cambiamento climatico dovrà ammontare a circa 9mila miliardi di dollari all’anno, ovvero cinque volte di più di quanto speso nel 2023, secondo i calcoli del panel, con la creazione, estremamente necessaria, di nuove infrastrutture.

Per Sechin, la transizione energetica deve essere “ben equilibrata e focalizzata sul soddisfacimento degli interessi della maggioranza”, il che garantirebbe una crescita del consumo di energia nei prossimi anni: “Sono i paesi sviluppati che rappresentano oggi una minoranza della popolazione mondiale e che hanno contribuito maggiormente alla crisi climatica, responsabili del 65% delle emissioni accumulate negli ultimi 200 anni”, afferma Sechin.


Consumo di petrolio

Superare la disuguaglianza energetica, secondo il direttore della compagnia petrolifera, è impossibile senza una fornitura affidabile di petrolio e gas, in quanto rinunciare la greggio significherebbe modificare radicalmente lo stile di vita moderno.

Nonostante le discussioni sulla transizione energetica, le proiezioni indicano un aumento del consumo di petrolio. Secondo la OPEC la domanda di petrolio dovrebbe crescere di quasi il 20%, raggiungendo i 116 milioni di barili al giorno (bpd) entro il 2045, e il petrolio dovrebbe continuare a rappresentare circa il 30% della matrice energetica globale. 

In aggiunta a ciò, Sechin afferma che l'accumulo di riserve da parte delle società occidentali e mediorientali potrebbe generare aspettative di grandi cambiamenti nel mercato neutralizzando l’effetto dei tagli alla produzione attuati dalla OPEC+.

Per l'industria petrolifera russa, il direttore generale ritiene che il calo dei prezzi potrebbe significare la possibilità di eliminare tutte le restrizioni legate al tetto massimo dei prezzi, mentre la parte delle entrate del bilancio federale approvato si basa sul prezzo del petrolio greggio di 60 dollari al barile. “In queste condizioni, la capacità dell’OPEC+ di rispondere prontamente ai nuovi fattori d’influenza emergenti sarà di fondamentale importanza per stabilizzare i mercati mondiali”, ha affermato.


Fonte NovaCana


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