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Rame: le scorte degli exchange crollano ai minimi di 15 anni



La Redazione Articolo pubblicato il 29/06/2023 10:00:00
Il mercato ristretto dello Shanghai Futures Exchange sembra attirare il metallo dalle zone dei magazzini doganali della città ed i dati commerciali suggeriscono anche un movimento verso al Cina continentale.

 

I magazzini del London Metal Exchange (LME) stanno correndo ai ripari e tentano di reperire nuove scorte di rame che, nonostante nuove acquisizioni, si attestano a 77050 tonnellate contro le 100100 tonnellate di tre settimane fa: sostanzialmente, i volumi in ingresso si trasformano quasi immediatamente in volumi in uscita nonostante la scarsa richiesta presente a mercato sia nel USA che in Europa, un elemento che ha indotto perplessità negli esperti di settore.

La chiusura di alcune infrastrutture del produttore svedese Boliden ha innescato un gap di fornitura di 220000 tonnellate nel mercato europeo, anche sei il crollo delle scorte è iniziato molto prima in Asia ed USA.  Quanto sta accadendo, tuttavia, non caratterizza solamente il mercato londinese, in quanto si tratta di un problema diffuso a livello globale.

Le scorte di rame combinate registrate presso LME, la sua controparte statunitense CME e lo Shanghai Futures Exchange (ShFE) hanno totalizzato 165000 tonnellate alla fine della scorsa settimana e, a livello globale, si presentano in calo di 45500 tonnellate rispetto all’inizio dell’anno ed ai livelli più bassi dal 2008.

Le scorte LME sembrano riprendere quota, seppur in modo marginale, e lo stesso vale per le scorte CME, anche se il dato lascia il tempo che trova, in quanto l’incremento arriva da una base di partenza molto bassa.

Le scorte di ShFE sono aumentate notevolmente durante la pausa stagionale della domanda durante le festività del capodanno lunare, ma si sono stabilizzate a febbraio per poi diminuire in modo estremamente rapido.

Il mercato ristretto dello Shanghai Futures Exchange sembra attirare il metallo dalle zone dei magazzini doganali della città ed i dati commerciali suggeriscono anche un movimento verso al Cina continentale.

La Cina ha "importato" quasi 30000 tonnellate di rame in aprile e maggio, probabilmente denotando il metallo che si qualificava per l'esportazione esente da dazi in base a un contratto in conto lavorazione che veniva reincanalato nel mercato interno.  Il controflusso ha compensato in modo significativo le "esportazioni" della Cina di 45000 tonnellate negli stessi due mesi.

L'aumento della produzione interna dovrebbe aiutare ad alleviare la situazione di Shanghai.  La Cina ha importato la cifra record di 2,56 milioni di tonnellate di concentrati e ha prodotto la cifra record di 1,1 milioni di tonnellate di rame raffinato a maggio, ma anche il prelievo netto di rame dal resto del mondo è aumentato il mese scorso a 276000 tonnellate, il totale mensile più alto da gennaio.

 

Fonte Reuters

 


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