Le importazioni cinesi di rottami di rame sono aumentate a causa della carenza di concentrato che viene trasformato in metallo raffinato utilizzato nei settori dell’energia e delle costruzioni, ma i prezzi record indicano che è probabile che le spedizioni statunitensi si fermino.
Le fonderie della Cina, uno dei principali consumatori di rame, hanno dovuto affrontare carenze di concentrati dallo scorso anno, quando First Quantum ha perso il diritto di gestire la sua miniera di Cobre (Panama), che rappresentava l'1% della fornitura mineraria globale nel 2022.
Secondo Trade Data Monitor (TDM), le importazioni cinesi di rottami in rame sono complessivamente aumentate del 25% a 783.004 tonnellate nei primi quattro mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2023 e sempre TDM evidenzia che le importazioni cinesi di rottame dagli Stati Uniti sono aumentate del 37% a 153.059 tonnellate nel periodo gennaio-aprile di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
I rottami di rame provenienti dagli Stati Uniti hanno un prezzo scontato rispetto al prezzo CME, che ha raggiunto il record di 5,1985 dollari la libbra o 11.460 dollari la tonnellata il 20 maggio, a causa delle operazioni di ricopertura messe in atto da numerosi partecipanti al mercato che, in precedenza, avevano venduto ampie quantità di futures.

Il deterioramento della produzione in altre miniere, molte in America Latina, ha esacerbato la carenza di concentrati e le fonderie cinesi hanno importato più rottami di rame per alimentare le loro fornaci e proteggere i loro margini.
La Cina ospita la metà delle fonderie di rame del mondo ed è il maggiore acquirente di materie prime, compresi concentrati e rottami.
I rottami rappresentano in genere circa 9 milioni di tonnellate o circa il 30% delle forniture globali di rame ogni anno.
Macquarie prevede che il divario tra domanda e offerta di rame si allargherà fino a 1,6 milioni di tonnellate nel 2030, rispetto a un deficit di circa 86.000 tonnellate quest’anno.
Fonte Reuters