Nella sessione di ieri i prezzi del petrolio sono aumentati di quasi il 2% con gli investitori focalizzati su un possibile nuovo taglio alla produzione da parte dei produttori OPEC+, una eventualità che ha annullato il sentiment negativo derivante dai dati sulle scorte di greggio degli Stati Uniti.
Nel dettaglio i futures sul Brent hanno registrato un incremento dell’1,7% a 82,88 dollari per barile, mentre i futures sul WTI hanno guadagnato l’1,4% a 77,8 dollari per barile.

I mercati petroliferi hanno trovato sostegno nelle speranze di una qualche forma di risoluzione a sostegno dei prezzi da parte del gruppo OPEC+, ha affermato l’analista di Kpler Matt Smith.
I membri dell’OPEC+ si riuniranno nella giornata odierna ed alcune indiscrezioni evidenziano che i colloqui preliminari si sono concentrati su ulteriori tagli alla produzione di greggio, un elemento che, tuttavia, non risulta confermato; i più ottimisti affermano che il taglio alla produzione potrebbe raggiungere quota 1 milione di barili giornalieri.
La settimana scorsa l’Energy Information Administration ha riportato un aumento a sorpresa delle scorte di petrolio greggio e di combustibili distillati negli Stati Uniti, indicando una domanda debole. Anche le scorte di benzina sono aumentate più del previsto, come mostrano i dati, tuttavia, l’impatto di tali dati è stato mitigato da forti prelievi dalle scorte di raffinati.
Una forte tempesta nella regione del Mar Nero ha interrotto fino a 2 milioni di barili al giorno di esportazioni di petrolio dal Kazakistan e dalla Russia, secondo i dati dei funzionari statali e degli agenti portuali, aumentando la prospettiva di una riduzione dell’offerta a breve termine.
Fonte Reuters