La produzione di petrolio del Permian Basin, il più grande shale play statunitense sito tra Texas e New Mexico, è attesa in aumento di 88000 barili giornalieri, nel mese di giugno, ad un record storico di quasi 5,22 milioni di barili giornalieri: questo è quanto affermano i tecnici della US Energy Information Administration (EIA) in un report diffuso nella giornata di lunedì 16 maggio 2022.
Complessivamente, la produzione dei principali shale play statunitensi è attesa in aumento di 142000 barili giornalieri, nel mese di giugno, ad un totale di 9,76 milioni di barili giornalieri, il volume più elevato da marzo 2020.
Prevista in crescita anche la produzione del bacino di Bakken (tra North Dakota e Montana) ad un totale di quasi 1,19 milioni di barili giornalieri (+17000 barili giornalieri) ai livelli più elevati da dicembre 2020; prevista in crescita anche la produzione del bacino di Eagle Ford (Texas) ad 1,17 milioni di barili giornalieri (+27000 barili giornalieri), volume più elevato da aprile 2020.
Progressi anche sul fronte dello shale gas, con la produzione del bacino degli Appalachi (il più grande bacino di shale gas che si estende tra Pennsylvania, Ohio e West Virginia) prevista a 35,7 bcfd, volume più elevato da dicembre 2021 (anche in questo caso la previsione è riferita al mese di giugno).
In marcato aumento anche la produzione di shale gas del Permian Basin e di Haynesville che è attualmente attesa ad un record rispettivamente di 20 e 15,1 bcfd nel mese di giugno.
La EIA ha concluso il report sottolineando l’attività dei perforatori che, nei bacini shale, hanno perforato 874 pozzi per poi completarne 944: in entrambi i casi si tratta del numero più elevato da marzo 2020; l’attività dei perforatori ha lasciato il totale dei pozzi perforati ma non completati (DUC) in calo di 70 unità a 4223 unità, livello più basso da dicembre 2013.
Fonte Reuters