Il segretario generale dell'OPEC, Haitham Al Ghais, ha affermato giovedì che l'Agenzia internazionale per l'energia (IEA) dovrebbe essere molto attenta a scoraggiare gli investimenti nell'industria petrolifera, in quanto rimane un elemento vitale per la crescita economica globale.
Al Ghais ha anche affermato che la OPEC+ non si sta concentrando sui prezzi del petrolio, bensì sui fondamentali del mercato ed allo steso tempo ha sottolineato come travisare le intenzioni della coalizione di produttori potrebbe rivelarsi controproducente.
Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale per l'energia, è stato critico nei confronti dell'annuncio a sorpresa del gruppo OPEC+, all'inizio di questo mese, relativo ad un intenso taglio della produzione di greggio da maggio a fine 2023.

Il ministro dell'Energia dell'Arabia Saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, aveva dichiarato solo due settimane prima della decisione che il gruppo si sarebbe attenuto ai tagli alla produzione concordati in ottobre fino alla fine dell’anno ed il cambio di rotta ha iniettato nuova volatilità nel mercato petrolifero.
In una recente intervista, Birol ha spiegato che la OPEC+ dovrebbe prestare la massima attenzione nel sostenere un aumento delle quotazioni del petrolio, poiché questo potrebbe nuocere all’economia globale.
Al Ghais ha affermato che incolpare il petrolio per l'inflazione è "errato e tecnicamente scorretto" e che i ripetuti appelli della IEA a smettere di investire nel petrolio non sono nulla più che un elemento che introduce volatilità nel mercato: "Se qualcosa porterà alla futura volatilità - spiega Al Ghais - sono i ripetuti appelli della IEA a smettere di investire nel petrolio pur sapendo che tutte le prospettive basate sui dati prevedono la necessità di una maggiore quantità di questo prezioso bene per alimentare la crescita economica globale e la prosperità nei decenni a venire, in particolare nel paesi in via di sviluppo”.
Fonte Reuters