Nella sessione di ieri, lunedì 26 settembre 2022, i prezzi del petrolio sono crollati ai livelli più bassi degli ultimi nove mesi, con gli operatori di settore che si trovano ad affrontare un mercato sempre più volatile contraddistinto da un dollaro in forte rialzo e dall’attesa delle notizie in merito a nuove sanzioni contro la Russia.
Sia il petrolio Brent che il WTI hanno terminato la sessione lasciando sul parterre oltre il 2%, con il primo che ha terminato gli scambi ad 82,7 dollari per barile (livello più basso dal 14 gennaio) ed il secondo che ha posto fine alle contrattazioni a ridosso dei 76,5 dollari per barile (livello più basso dal 6 gennaio); sia il Brent che il WTI avevano iniziato la sessione in territorio positivo dopo il pesante calo della passata ottava.

Il dollar index ha raggiunto il livello più elevato degli ultimi 20 anni mettendo sotto pressione la richiesta di petrolio che, come ben sappiamo, viene scambiato in divisa statunitense ed a questo proposito numerosi analisti affermano che, in presenza di un biglietto verde così forte, difficilmente potremo osservare un recupero dei prezzi del barile.
Gli aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali in numerosi paesi consumatori di petrolio hanno sollevato i timori di un rallentamento economico che potrebbe comprimere la domanda di petrolio: “Con sempre più banche centrali costrette ad adottare misure straordinarie indipendentemente dal costo per l’economia - spiega Craig Erlam, analista di mercato presso Oanda - la domanda subirà un colpo che potrebbe aiutare a riequilibrare il mercato petrolifero”.
L’attenzione del mercato è ora rivolta al 5 ottobre, quando si incontreranno i produttori OPEC+ al fine di decidere la strategia produttiva: nel precedente incontro era stato implementato una lieve riduzione della produzione, tuttavia, la coalizione sta già pompando greggio al di sotto dei target previsti, ragion per cui un ulteriore riduzione potrebbe avere un impatto limitato sul mercato.
I dati della scorsa settimana hanno mostrato che l'OPEC+ ha mancato il suo obiettivo di 3,58 milioni di barili al giorno ad agosto, un calo maggiore rispetto a luglio.
Fonte Reuters