Nel mese di maggio 2023 le esportazioni d petrolio dell’Arabia Saudita sono crollate ai livelli più bassi degli ultimi 19 mesi a causa della maggior convenienza del greggio russo che si è mostrato capace di attirare l’attenzione di numerosi acquirenti asiatici: questo è quanto evidenziano i dati diffusi dal JODI (Joint Organizations Data Initiative).
Scendendo nel dettaglio, le esportazioni di petrolio dell’Arabia Saudita, nel mese in oggetto, sono scese a 6,93 milioni di barili giornalieri, livello più contenuto da ottobre 2021 ed in calo di oltre il 5% rispetto al mese di aprile, quando le spedizioni del Regno ammontavano a più di 7,3 milioni di barili giornalieri.
La produzione di greggio saudita è diminuita di 502000 barili al giorno, da aprile, a 9,96 milioni di barili a maggio, mentre le scorte sono diminuite di 1,16 milioni di barili a 148,24 milioni.
Le raffinerie saudite hanno lavorato 2,59 milioni di barili di petrolio, nel mese di maggio, ovvero 100000 barili in meno rispetto al mese di aprile; le esportazioni di prodotti petroliferi del paese sono diminuite di 174000 barili al giorno a 1,37 milioni di barili a maggio.
Le importazioni di petrolio dell'India dalla Russia sono salite a un nuovo massimo storico a maggio, riducendo ulteriormente la quota di gradi mediorientali e africane, secondo i dati ottenuti da fonti commerciali e industriali il mese scorso ed anche le importazioni cinesi di petrolio dalla Russia sono balzate a un livello record a maggio, hanno mostrato i dati del governo cinese, poiché le raffinerie private hanno sostenuto le spedizioni di greggio ESPO e Urals sanzionate con sconti.
All'inizio di questo mese, l'Arabia Saudita ha esteso ad agosto il taglio volontario della produzione di 1 milione di barili al giorno, mentre la Russia e l'Algeria si sono offerte volontarie per ridurre i livelli di produzione ed esportazione di agosto rispettivamente di 500000 e 20000 barili al giorno.
Fonte Reuters