La produzione di petrolio della Nigeria è letteralmente crollata ai livelli più bassi in 32 anni a causa di anni di carenza di investimenti nel settore ed a causa delle continua manomissione degli oleodotti da parte di criminali intenzionati ad appropriarsi in modo illecito del greggio. Il tracollo della produzione di petrolio della Nigeria, in questo momento al i sotto del milione di barili giornalieri od 1,18 milioni di barili giornalieri contando anche il condensato, rappresenta una ulteriore fonte di tensione per le finanze di quella che si propone come la nazione più popolosa dell’intero continente africano e riduce ulteriormente l’offerta di oro nero sulla piazza globale che già sta causando l’impennata del costo dell’energia complice il conflitto in Ucraina.
Richard Bronze, responsabile ricerca geopolitica presso la società di consulenza Energy Aspects, ha affermato che le esportazioni sono state le più basse almeno dal 1990 poiché i problemi al terminal di esportazione di Forcados hanno peggiorato l'offerta già debole.
I dati OPEC mostrano che, in passato, la produzione reale di petrolio della Nigeria non è mai scesa al di sotto di 1,4 milioni di barili giornalieri nemmeno in occasione degli attacchi terroristi nel delta del Niger.
Il furto di petrolio su scala industriale rappresenta una minaccia "esistenziale" per quello che è tipicamente il più grande esportatore di petrolio dell'Africa, ha affermato a luglio un dirigente della Shell, mentre il presidente Muhammadu Buhari ha affermato che il problema sta colpendo le finanze statali “enormemente".
La Nigeria è scivolata dietro l'Angola come maggiore esportatore africano, a luglio, secondo i dati OPEC, ed Entrambi i paesi stanno anche affrontando anni di bassi investimenti che hanno influito sulla produzione. La produzione di greggio e condensato più elevata della Nigeria, quest'anno, è stata registrata a gennaio, con un volume di 1,68 milioni di barili al giorno, sebbene il paese abbia la capacità di esportare circa 2 milioni di barili giornalieri con i vertici della controllata statale NNPC LTD che sottolineano la mancanza di 700000 barili giornalieri a causa dei continui furti che, in alcuni casi, hanno indotto le società ad interrompere e operazioni in alcuni siti al fine di evitare le incursioni dei criminali. Alcune aziende hanno affermato che oltre l'80% del petrolio che hanno immesso in determinati oleodotti è stato rubato.
Fonte Reuters