Si prevede che i mercati petroliferi globali saranno abbastanza equilibrati, con un leggero surplus l'anno prossimo poiché la crescita della domanda e dell'offerta non OPEC supererà le aspettative: questo il commento dei vertici di Vitol, società che si propone come il più grande commerciante di petrolio indipendente su base globale.
La domanda di petrolio a livello globale ha superato i livelli del 2019 e si prevede che continuerà a crescere poiché l’intensità del petrolio – il volume di petrolio consumato per unità di PIL – per la maggior parte delle economie è tornata ai livelli pre-pandemia tranne che negli Stati Uniti, ha affermato Giovanni Serio (alto dirigente di Vitol) durante un’intervista in occasione dell’FT Commodities Asia Summit.
L’offerta, d’altro canto, risulta limitata a causa degli ulteriori tagli da parte dei principali produttori come l’Arabia Saudita, nonostante i bassi investimenti negli ultimi anni ed anche la crescita della produzione dei paesi non OPEC ha superato i massimi precedenti e continua a crescere, mentre la produzione della Nigeria ha sorpreso al rialzo: “La domanda è di 2,3 milioni di barili al giorno in più rispetto al 2019 e i sauditi devono intervenire producendo 9 milioni di barili al giorno al fine di bilanciare il mercato”, ha aggiunto Serio.

Il prezzo del petrolio Brent si è indebolito fino a poco sopra gli 82 dollari al barile rispetto al massimo del 2023 registrato a settembre, vicino ai 98 dollari, con la preoccupazione per la crescita economica e la domanda che hanno esercitato pressioni sui prezzi, nonostante il sostegno derivante dai tagli all’offerta da parte dell’OPEC+ e il conflitto in Medio Oriente. Nella passata settimana, l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) ha rivisto a rialzo le previsioni di crescita della domanda di petrolio per quest’anno e il prossimo, nonostante il rallentamento della crescita economica in quasi tutte le principali economie.
Il settore della raffinazione sta “vivendo un periodo di crescita potenzialmente ultimo” e potrebbe attraversare un periodo di debolezza l’anno prossimo, ma la capacità potrebbe ridursi nuovamente nel 2028-2035 a causa dei bassi investimenti, ha affermato Serio che, in riferimento ai carburanti raffinati, spiega come sia prematuro parlare del raggiungimento di un picco nella domanda di benzina in Cina in quanto le vendite di auto alimentate con tale carburante risultano stabili; nel frattempo, ha aggiunto, la domanda di bunkeraggio, o carburante marittimo, è in declino a causa del miglioramento dell’efficienza delle navi e del crescente utilizzo di combustibili alternativi. Serio prevede che la domanda di carburante per aerei ritorni ai livelli pre-COVID 2019 il prossimo anno e ha aggiunto che la domanda di questo carburante probabilmente non raggiungerà il picco fino a dopo il 2040 poiché il settore è troppo difficile da decarbonizzare.
Fonte Reuters