Petrolio, Vitol: la coalizione ha il controllo del mercato
La Redazione
Articolo pubblicato il 10/06/2021 09:00:00
“Accumulare scorte non paga - spiega Muller - il de-stoccaggio deve continuare da una prospettiva puramente commerciale”.
La produzione di petrolio degli Stati Uniti tarda a recuperare terreno e questo implica che sia la OPEC+ ad avere il controllo del mercato: questo è quanto afferma Mike Muller, dirigente senior di Vitol Group, il più grande commerciante di greggio su base globale.
Muller spiega che il calo delle operazioni di perforazione e della produzione negli Stati Uniti lascia i produttori OPEC+ praticamente privi di concorrenza e questo proprio in un momento che vede la domanda di petrolio ad un livello superiore a quello che i produttori stanno attualmente pompando.
I produttori di petrolio statunitensi stanno ancora impiegando solo la metà degli impianti che usavano prima che il coronavirus colpisse e, nel frattempo, la OPEC+, come ben sappiamo, sta ripristinando parte della produzione tolta dal mercato al fine di sostenere il mercato petrolifero nella lotta al virus.
“Si percepisce che il mercato è sotto il controllo della OPEC+ - afferma Muller - e servirà molto tempo affinché la produzione USA torni ai livelli precedenti la pandemia”.
La OPEC+ ha recentemente confermato la strategia che prevede l’allentamento dei tagli alla produzione sino a tutto il mese di luglio, ma nulla è trapelato in merito ad eventuali interventi nel corso del secondo semestre e dobbiamo ricordare che, con 6 milioni di barili giornalieri di produzione ancora trattenuta, i margini di azione del gruppo misto sono elevati.
L'economia cinese continuerà a crescere contribuendo a rafforzare la domanda di petrolio e riducendo le scorte di greggio, ha affermato Muller, e l'espansione economica ed i cambiamenti normativi probabilmente indurranno le raffinerie nazionali a lavorare più greggio: “Accumulare scorte non paga - spiega Muller - il de-stoccaggio deve continuare da una prospettiva puramente commerciale”.
Durante l’anno sarà possibile, inoltre, un ritorno a mercato dell’Iran anche se questo, a causa della qualità del greggio iraniano, potrebbe avvenire in modo particolarmente lento; tecnicamente, vista la lentezza con cui proseguono i negoziati, i barili di Teheran potrebbero tronare a mercato non prima del quarto trimestre 2021.
Fonte Bloomberg