Il petrolio russo fluirà in Medio Oriente ed Asia, mentre i raffinati prodotti in queste regioni saranno destinati al mercato occidentale: questo è quanto afferma il CEO di Vitol Group, Russel Hardy, spiegando che si tratta di una reazione del mercato alle sanzioni che gravano su Mosca.
Il conflitto in Ucraina ha reso la sicurezza energetica un elemento chiave nei paesi europei afflitti da una pesantissima inflazione, dalla prospettiva di dover interrompere totalmente le importazioni di greggio russo e dalla riduzione della fornitura di gas da parte della Russia: in questo momento, la sicurezza energetica è al primo posto nell’agenda occidentale, spiega Hardy, i prezzi sono al secondo posto e la sostenibilità al terzi.
Le previsioni indicano che oltre 1 milione di barili giornalieri di greggio statunitense fluiranno in Europa al fine di colmare la carenza di petrolio russo, con la totalità delle materie prime prodotte da Mosca che saranno allocate al di fuori di Europa, Stati Uniti e Regno Unito: “Si guarderà a mercati sempre più lontani - spiega Hardy - e così facendo sarà necessario negoziare degli sconti. Cominciamo a vederlo con il prodotto diretto ad est, che diversamente sarebbe stato allocato in Europa, e con i raffinati, che scorrono da est ad ovest per coprire la carenza”.
A partire dal mese di dicembre l’Unione Europea vieterà le importazioni di petrolio russo nel tentativo di privare la Russia di entrate fondamentali come ritorsione per l’invasione dell’Ucraina.
Le importazioni di petrolio russo in UE e nel Regno Unito sono scese ad 1,7 milioni di barili giornalieri, nel mese di agosto, contro i 2,6 milioni di barili giornalieri del mese di gennaio, con gli USA che, secondo la IEA, potrebbero presto superare la Russia nel ruolo di principale fornitore di oro nero dell’Unione Europea.
I tagli alla fornitura di gas della Russia hanno messo a dura prova il mercato europeo, con il 60% - 80% della domanda che sarà interessata da prezzi elevati; sempre più necessaria, in questo contesto, l’espansione della rete GNL, attualmente insufficiente a sopperire alle necessità dell’UE.
Fonte Reuters