Gli Stati Uniti potrebbero accelerare il ritmo di ricostituzione della riserva petrolifera strategica (SPR) una volta completata la manutenzione delle scorte entro la fine dell’anno, ha dichiarato a Reuters il ministro dell’Energia Jennifer Granholm.
Granholm ha affermato di ritenere che il mercato petrolifero globale sia ben fornito e che non si aspetta un grande aumento dei prezzi del petrolio e del gas a breve termine; quest’anno il Dipartimento dell’Energia ha acquistato circa 3 milioni di barili di petrolio al mese per la Riserva Strategica di Petrolio dopo aver venduto 180 milioni di barili nel 2022 in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.
La vendita, la più grande mai realizzata dalla SPR, aveva lo scopo di controllare i prezzi della benzina dopo l’invasione, ma ha drasticamente abbassato i livelli delle riserve al minimo degli ultimi 40 anni, suscitando critiche da parte dei repubblicani per aver reso eccessivamente esigua la riserva petrolifera di emergenza degli Stati Uniti: a questo proposito Granholm che l’attuale ritmo di acquisto, ovvero 3 milioni di barili al mese, potrebbe aumentare anche se, attualmente, due dei quattro siti di stoccaggio della SPR lungo le coste della Louisiana sono oggetto di operazioni di manutenzione.
“Tutti e quattro i siti di stoccaggio torneranno ad essere operativi entro la fine dell’anno - spiega Granholm - e quindi è lecito attendersi che il ritmo aumenterà a seconda delle condizioni di mercato.
Gli Stati Uniti hanno riacquistato circa 38,6 milioni di barili e cancellato le vendite stabilite dal Congresso per 140 milioni di barili fino al 2027. L’amministrazione ha dichiarato di voler continuare ad acquistare petrolio finché il prezzo rimane inferiore a 80 dollari al barile al fine di trarre vantaggio dalle condizioni di mercato.
Fonte Reuters