La produzione di petrolio della Russia dovrebbe rimanere stabile fino al 2025: questo è quanto afferma il vice ministro dell'Energia Pavel Sorokin, spiegando che Mosca pianifica l’espansione delle riserve per rendere le sue forniture più resilienti; attualmente, la strategia produttiva della Russia prevede una riduzione della produzione di greggio pari a 500000 barili giornalieri da qui alla fine dell’anno al fine di sostenere le quotazioni del petrolio che, come ben sappiamo, rappresentano una fonte chiave per le entrate della nazione.

"Secondo le previsioni attuali, la produzione di petrolio sarà a un livello stabile fino al 2025", ha spiegato Sorokin alla rivista Neftegazovaya vertikal.
Il mese scorso, JP Morgan ha affermato che la Russia sarebbe stata in grado di mantenere la sua produzione di petrolio ai livelli pre-conflitto ucraino grazie alla domanda costante da Cina e India, ma potrebbe avere difficoltà a deviare alcune delle sue esportazioni di prodotti petroliferi dall’Europa.
La Russia è riuscita finora a dirottare le esportazioni di petrolio dall'Europa verso India, Cina e Turchia, che hanno raccolto barili a buon mercato nonostante il prezzo massimo di 60 dollari del G7 sul greggio russo.
In riferimento ai piani per la ricostruzione delle scorte di greggio, Sorokin ha affermato che ci sono vari progetti in discussione ed ha dichiarato che tali riserve aumenterebbero la flessibilità dell'offerta, tenendo conto dell'attuale situazione nei mercati internazionali, dell'elevata volatilità della domanda e dei prezzi del petrolio.
La Russia non dispone attualmente di grandi depositi di petrolio, il che le darebbe maggiore flessibilità nella produzione e nelle esportazioni.
L'anno scorso, un funzionario russo ha affermato che la costruzione di impianti di stoccaggio per non meno di 100 milioni di tonnellate, più di 700 milioni di barili, potreb be richiedere fino a quattro anni.
Fonte Reuters