Nella giornata di ieri ha preso il via il meeting di due giorni della OPEC+ durante il quale verrà esaminata la situazione del mercato petrolifero al fine di variare, se necessario, la strategia produttiva attualmente in essere, ma gli analisti avvisano: è improbabile che verranno apportati cambiamenti degli di nota.
Nel suo ultimo meeting, nei primi giorni di giugno, la OPEC+ ha deciso di aumentare la produzione petrolifera di 648000 barili giornalieri rispetto ai precedenti 432000 barili, una decisione accolta di buon grado da Washington e da tutti quei paesi che ormai da tempo chiedevano alla coalizione di produttori di intervenire al fine di arginare l’aumento delle quotazioni del greggio che, a causa del conflitto in Ucraina, hanno raggiunto i livelli più elevati dal 2008.
Le quotazioni del barile attualmente scambiano ben al di sotto del picco registrato nel mese di marzo, ma rimangono a livelli elevati a ridosso dei 120 dollari per barile a causa dell’offerta contenuta ed a causa dei timori in merito alla reale capacità dei produttori OPEC+ di aumentare la produzione in modo soddisfacente; a questo proposito troviamo le parole del presidente francese Emmanuel Macron a descrivere la situazione: nel dettaglio, Macron ha affermato, parlando con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, considerati gli unici membri dell'OPEC con una significativa capacità inutilizzata, possono aumentare la loro produzione solamente in modo marginale.
Stando ad alcune indiscrezioni, almeno cinque delegati dell'OPEC+ hanno affermato che l'incontro di questa settimana si concentrerà sulla conferma delle politiche di output di agosto e non discuterà di settembre, mentre altri due delegati hanno affermato che potrebbe emergere il problema della produzione dopo agosto, ma non è chiaro quali interventi potrebbero essere implementati per far fronte alla situazione.
Fonte Reuters