Alcune fonti in seno alla OPEC+ hanno riferito ai giornalisti di Reuters che, nel corso del prossimo meeting del 1° febbraio 2023, molto probabilmente la coalizione di produttori di petrolio sceglierà di mantenere l’attuale strategia produttiva, in quanto il possibile aumento della domanda derivante dalla riapertura dell’economia cinese sarà bilanciato dal rallentare dell’economia globale.
Il meeting OPEC+ sarà effettuato proprio mentre il prezzo dell’oro nero si attesta a ridosso dei 90 dollari per barile in un contesto in cui UE e G7 si apprestano ad ampliare l’applicazione del price cap dal solo greggio russo ai raffinati (la nuova operazione sarà avviata nella giornata del 5 febbraio).

Le fonti OPEC+ hanno riferito che il Joint Ministerial Monitoring Committee (JMMC) avrebbe discusso le prospettive economiche e l'entità della domanda cinese, ed è improbabile che suggerisca modifiche alla politica attuale. Una delle fonti ha affermato che il rimbalzo del petrolio nel 2023 ha reso improbabili eventuali cambiamenti: "Discuteremo sicuramente della situazione economica della Cina - spiega la fonte - ma non ci sono aspettative per questo incontro. Non sarà un vero meeting OPEC+, ma solo un meeting JMMC privo di decisioni o raccomandazioni”.
Il ministro dell'Energia degli Emirati Arabi Uniti, Suhail al-Mazrouei, ha dichiarato che il mercato è equilibrato, facendo eco alle precedenti osservazioni dell'omologo russo Alexander Novak. Entrambi i ministri fanno parte del JMMC, presieduto da Novak e dal ministro dell'Energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman.
Nel mese di ottobre 2022 la OPEC+ ha fatto infuriare gli Stati Uniti e le nazioni occidentali decidendo di ridurre la produzione di 2 milioni di barili giornalieri anziché aumentarla al fine di tenere sotto controllo i prezzi; nel meeting di dicembre non è stata apportata alcuna modifica alla strategia produttiva ed il prossimo incontro ove plausibilmente sarà presa una decisione si terrà a giugno.
Fonte Reuters