Cinque delegati OPEC+ hanno riferito ai giornalisti di Reuters che è molto probabile che, durante i colloqui che si terranno lunedì, non venga apportata nessuna modifica alla strategia produttiva attualmente in essere, soprattutto ora che i prezzi del petrolio, dopo essere scesi ai livelli più bassi in 15 mesi, sembrano aver intrapreso la strada del recupero portandosi a ridosso degli 80 dollari per barile dopo aver sfiorato i 70 dollari nella sessione del 20 marzo. A determinare il recupero delle quotazioni l’attenuarsi dei timori relativi alla crisi bancaria globale l’interruzione delle esportazioni dal Kurdistan.
La OPEC+ terrà un meeting virtuale nella giornata di lunedì ove verrà valutata la situazione del mercato.

“Difficilmente avremo nuovi sviluppi”: queste le parole di un delegato OPEC+ a cui fanno eco quelle di un suo pari che spiega come i recenti cali di prezzo non siano stati di entità tale da suggerire la possibilità di eventuali modifiche alla strategia produttiva stabilita per il 2023, opinione condivida anche da altri tre delegati.
Il calo dei prezzi del petrolio è un problema per la maggior parte dei membri dell'OPEC+ perché le loro economie dipendono fortemente dalle entrate petrolifere, ma anche in queste condizioni i delegati OPEC+ non hanno evidenziato alcuna volontà di intraprendere ulteriori iniziative atte a sostenere il mercato dopo il recente calo dei prezzi e hanno previsto che i prezzi si sarebbero stabilizzati.
Lo scorso novembre, l'OPEC+ ha ridotto il suo obiettivo di produzione di 2 milioni di barili al giorno, il taglio più consistente dai primi giorni della pandemia di COVID-19 nel 2020, e la stessa strategia è prevista per l’intero 2023. Il ministro dell'Energia dell'Arabia Saudita ha affermato che l'OPEC+ si atterrà all’obiettivo sino al termine dell’anno.
Fonte Reuters