Il 2020, uno tra gli anni più disastrosi per il mercato petrolifero, è ormai finito, ma in questo 2021 una grande sfida attende la OPEC+, in quanto i produttori di petrolio del gruppo misto dovranno valutare se sarà possibile continuare a ripristinare la fornitura di greggio senza annullare i progressi registrati sino ad ora in termini di prezzo del barile.
Le opinioni in seno al gruppo sono contrastanti: Mosca sostiene un nuovo aumento della produzione di 500000 barili giornalieri nel mese di febbraio, mentre Riyadh, tradizionalmente più cauta, non rende note le sue intenzioni.
Quel che è sicuro è che qualunque sia la decisione finale nulla sarà lasciato al caso ed a confermare quanto appena scritto troviamo la riunione OPEC+ di oggi, che sancisce il passaggio ad una serie di incontri a cadenza mensile, un cambio di programma volto ad avere una maggior capacità di reazione al variare del mercato.
Crollo dei prezzi
Nel 2020 le sfide, per la OPEC+, sono iniziate nel mese di febbraio, con il collasso della domanda cinese imputabile al diffondersi del covid 19, per estendersi ai mesi successivi, con la guerra dei prezzi scoppiata tra Russia ed Arabia Saudita che si è tradotta in una vera e propria onda nera che ha sommerso il mercato causando un tracollo delle quotazioni che ha condotto i futures USA al di sotto dello zero per la prima volta nella storia.

La tensione tra russi e saudita è stata risolta tramite la mediazione dell’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump che, improbabile mediatore, ha favorito l’approvazione dei tagli alla produzione che noi tutti conosciamo; i tagli in oggetto, ora, sono in fase di attenuazione, ma questo sta inducendo la nascita di nuove controversie come quella tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, con questi ultimi che contestano la condotta dei sauditi.
Gli alleati si dividono
Mentre l’Arabia Saudita voleva ritardare qualsiasi aumento della produzione di petrolio di almeno tre mesi, gli Emirati hanno esercitato una forte pressione al fine di aumentare il processo di ripristino della produzione di greggio precedentemente tolta dal mercato: la disputa è stata risolta, ma ha gettato - e getta - una significativa “ombra” sulla situazione interna all’OPEC.
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