Nella giornata di ieri la OPEC ha rivisto a rialzo le previsioni relative alla crescita della richiesta di petrolio della Cina nel 2023 dopo l’abbandono della politica zero covid da parte del governo, tuttavia, questo elemento non influirà sul bilancio globale - rimasto invariato - in quanto sono presenti potenziali rischi a ribasso per la crescita globale.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, la domanda mondiale di petrolio è attesa in crescita di 2,32 milioni di barili giornalieri, nel 2023, un volume, come abbiamo visto in precedenza, rimasto invariato rispetto alla precedente stima.
L’aumento della domanda cinese di greggio potrebbe a tutti gli effetti sostenere il mercato petrolifero, tuttavia, le quotazioni del barile si sono mosse a ribasso a causa delle vicende che hanno visto coinvolta la Silicon Valley Bank, vicende che inducono nuovi timori relativi ad una possibile crisi finanziaria proprio mentre l’OPEC indica la presenza di rischi al ribasso per l’economia mondiale derivanti dall’aumento dei tassi di interesse: “La riapertura della Cina, a seguito della revoca della rigorosa politica zero covid, aggiungerà un notevole slancio alla crescita economica globale - spiegano i tecnici OPEC - ed i rapidi aumenti dei tassi di interesse e dei livelli del debito globale potrebbero causare significativi effetti di ricaduta negativi e potrebbero avere un impatto negativo sulla dinamica della crescita globale”.

L'OPEC prevede che la domanda di petrolio cinese crescerà di 710000 barili al giorno nel 2023, in aumento rispetto alle previsioni del mese scorso di 590000 barili al giorno.
L'OPEC è stata cauta sulle prospettive economiche, lasciando le sue previsioni di crescita globale per il 2023 al 2,6%. Il rapporto ha citato la Federal Reserve che ha gestito con successo un rallentamento dell'inflazione tra i potenziali fattori di rialzo ed ha anche mostrato che la produzione di petrolio dell'OPEC è aumentata, a febbraio, nonostante i tagli alla produzione da parte del più ampio gruppo OPEC+.
L'OPEC ha dichiarato che la sua produzione di greggio a febbraio è aumentata di 117000 barili al giorno a 28,92 milioni di barili, aiutata da un'ulteriore ripresa in Nigeria che ha aumentato l'offerta grazie al miglioramento della sicurezza nella regione del Delta. Nonostante l'aumento, l'OPEC sta ancora pompando molto meno di quanto richiesto dall'accordo OPEC+, poiché Nigeria, Angola e altri membri faticano a raggiungere i loro obiettivi.
Fonte Reuters