Il momento in cui la OPEC+ dovrà decidere che fare a proposito dei tagli alla produzione di petrolio è ormai vicino e proprio ora tornano a galla fastidiosi dissidi interni che inducono un certo timore a proposito di quello che potrebbe essere il futuro della coalizione; la nascita di questi timori giunge a mercato proprio mentre il gruppo sta tentando il tutto per tutto per riequilibrare il mercato petrolifero globale assicurando al contempo maggiori entrate e quote di mercato a medio termine: questo è quanto affermano i tecnici di Goldman Sachs.
La OPEC+, ovvero l’alleanza che comprende i produttori OPEC ed i loro alleati esterni al Cartello, si riunirà nelle giornate del 30 novembre ed 1 dicembre 2020, ed il mercato si attende un’estensione degli attuali tagli alla produzione a parte del 2021 a causa della domanda resa estremamente debole dal protrarsi della pandemia di COVID 19.

“A complicare il meeting potrebbe essere anche l’azione degli Emirati Arabi Uniti, che premono affinché venga revisionata la loro quota di produzione che risulta effettivamente bassa, se paragonata a quella di produttori come Arabia Saudita e Russia, anche se non pensiamo che questo elemento sia in grado di compromettere l’esito del meeting” (dichiarazione rilasciata dai tecnici di Goldman Sachs).
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