I vertici del colosso russo Gazprom Neft hanno dichiarato che ulteriori tagli alla produzione di petrolio da parte della OPEC+ non sono necessari: la dichiarazione giunge giorni prima dell’incontro tra i produttori.
La OPEC+ ha concordato tagli volontari alla produzione per un totale di circa 2,2 milioni di barili al giorno per il primo trimestre, con la sola Arabia Saudita che prevede una riduzione volontaria di oltre 1 milione di barili al giorno.
I produttori dell’OPEC+ si incontreranno nella giornata del 1° febbraio e fonti del gruppo affermano che, probabilmente, verranno decisi i livelli produttivi per aprile ed oltre.
“La OPEC+ ha già deciso i tagli: da una parte iniziano a tagliare a gennaio e, dall’altra, ci stiamo avvicinando alla stagione primaverile, quando si assiste ad un tradizionale aumento della domanda, e questo avverrà presto, tra un paio di mesi - spiega i l'amministratore delegato di Gazprom Neft, Alexander Dyukov - ed in queste condizioni, a mio avviso non è necessario rivedere l’accordo OPEC+” (Dyukov ha anche accennato alla presenza di un lieve surplus globale di petrolio).
Dyukov ha anche affermato che la società prevede di aumentare i volumi di raffinazione del petrolio e la produzione di idrocarburi nel 2024, senza fornire cifre, mentre gli investimenti di Gazprom Neft sono considerati invariati quest'anno.
L’Agenzia internazionale per l’energia ha affermato che nonostante il conflitto in Medio Oriente che solleva preoccupazioni sull’offerta – salvo interruzioni significative dei flussi – il mercato sembrava ragionevolmente ben rifornito nel 2024 ed un surplus potrebbe emergere se lla OPEC+ dovesse allentare i tagli alla produzione attualmente in vigore.
Separatamente, il ministro russo dell'Energia Nikolai Shulginov ha dichiarato che la produzione petrolifera del paese probabilmente rimarrà sostanzialmente invariata quest'anno, ha riferito l'agenzia di stampa RIA; la produzione russa di condensati di petrolio e gas è diminuita leggermente lo scorso anno a 530 milioni di tonnellate (10,6 milioni di barili al giorno).
Anche l'agenzia di stampa Interfax ha citato Shulginov che ha affermato che la Russia ha tagliato le esportazioni di benzina in seguito all'incidente avvenuto nella raffineria di petrolio NORSI.
L’interruzione ha suscitato preoccupazioni per una potenziale carenza di benzina in tutto il paese e ci sono state notizie da parte dei media che suggeriscono che il governo stesse valutando la possibilità di imporre un divieto di esportazione del carburante, come ha fatto lo scorso autunno.
Fonte Reuters