L’Arabia Saudita, maggior esportatore di petrolio al mondo, estenderà i tagli alla produzione unilaterali almeno sino a tutto il primo trimestre 2024 se non addirittura a tutta la prima metà dell’anno venturo: questo è quanto prevedono i tecnici di Energy Aspects, spiega Amrita Sen, co-fondatrice della società di consulenza, sottolineando come i prezzi attuali del barile non siano sufficientemente bassi da indurre la OPEC+ ad implementare ulteriori tagli alla produzione; il prossimo meeting OPEC+ si terrà nella giornata del 26 novembre.
I prezzi del Brent sono recentemente scesi al di sotto degli 82 dollari per barile sotto il peso delle preoccupazioni relative a domanda e crescita economica e questo anche in presenza del sostegno alle quotazioni fornito dalla OPEC+ e dal conflitto in Medio Oriente.
Martedì l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) ha alzato le previsioni di crescita della domanda di petrolio per quest’anno e il prossimo, nonostante il rallentamento della crescita economica in quasi tutte le principali economie.

Washington ha revocato le sanzioni contro il Venezuela, e questo dovrebbe migliorare le forniture di petrolio pesante agli Stati Uniti e all’Europa a spese della Cina, mentre il petrolio proveniente da Russia e Iran ha continuato ad essere esportato nonostante le sanzioni: "Il problema rimane ancora la dicotomia di fondo con le politiche statunitensi - ha affermato Sen al FT Asia Commodities Summit di Singapore - Vogliono ridurre le entrate per la Russia senza creare interruzioni nei flussi commerciali”.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha inviato avvisi alle società di gestione navale chiedendo informazioni su 100 navi sospettate di violare le sanzioni occidentali sul petrolio russo, ha riferito Reuters: questo intervento rappresenta il più grande passo di questo genere da parte degli Stati Uniti da quando Washington e i suoi alleati hanno imposto un tetto massimo di prezzo volto a limitare le entrate petrolifere in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Per quanto riguarda l'Iran, che sta esportando volumi record di greggio verso la Cina, la produzione è aumentata di circa 600000 barili al giorno.
Fonte Reuters