Chiudendo la sessione di ieri a 2.926 dollari per oncia, i prezzi dell’oro si mostrano sostanzialmente invariati rispetto alla giornata precedente, con gli investitori alla finestra in attesa dei dati sul mercato del lavoro a stelle e strisce che saranno pubblicati più avanti nella settimana; a sostenere le quotazioni del metallo giallo al di sopra dei 2.900 dollari per oncia è il nervosismo relativo alla guerra commerciale derivante dall’introduzione, da parte dell’amministrazione Trump, di dazi sulle importazioni da numerosi paesi.

Grafico Tradingview
Di scarso rilievo la debolezza del dollaro che, nella sessione di ieri, ha lasciato sul parterre circa l’1% attestandosi ai livelli più bassi degli ultimi quattro mesi.
"C'è ancora interesse all'acquisto là fuori ora... ci sarà una certa cautela prima dei dati sulle buste paga di venerdì, ma la tendenza di fondo rimane favorevole", ha affermato Peter Grant, vicepresidente e stratega senior dei metalli presso Zaner Metals.
La tensione derivante dalla politica commerciale degli Stati Uniti si è tradotta in forte flusso di capitale verso il lingotto che, nella giornata del 24 febbraio 2025, ha raggiunto un picco si 2,956 dollari per oncia con un incremento complessivo dell’11% dall’inizio del 2025 ad oggi.
In un discorso al Congresso martedì sera, Trump ha affermato che ulteriori dazi saranno introdotti a partire dal 2 aprile, compresi dazi reciproci ed altri interventi volti a bilanciare anni di squilibri commerciali.
Tale mossa seguirebbe le nuove tariffe del 25% sulla maggior parte delle importazioni da Messico e Canada entrate in vigore martedì, insieme al raddoppio dei dazi sui beni cinesi al 20%.
Il rapporto sull'occupazione nazionale ADP ha rivelato un rallentamento nella crescita delle buste paga private negli Stati Uniti a febbraio, con un aumento di soli 77.000 posti di lavoro, al di sotto della previsione di un guadagno di 140.000. Gli economisti intervistati da Reuters prevedono che le buste paga non agricole degli Stati Uniti per febbraio mostreranno un aumento di 160.000 posti di lavoro quando i dati saranno pubblicati venerdì.
“… se i dati di venerdì dovessero rivelarsi rialzisti, allora il prezzo dell’oro decollerà ed arriveremo velocemente ai 3.000 dollari per oncia, se non oltre”, ha affermato Daniel Pavilonis, stratega senior di mercato presso RJO Futures.
Fonte Reuters