Secondo Krishan Gopaul, Senior Analyst, EMEA presso il World Gold Council, settembre è stato un altro mese eccezionale per gli acquisti di oro da parte delle banche centrali del globo: “Le riserve auree riportate dalle banche centrali globali, tramite il FMI e fonti disponibili al pubblico, sono aumentate di 77 tonnellate nette a settembre - spiega Gopaul - con le vendite lorde - 1 tonnellata - che sono state più che compensate dagli acquisti lordi - 78 tonnellate - evidenziando così la forza degli acquisti”.
Gopaul ha osservato che le banche centrali, che finora sono state acquirenti abituali quest'anno, hanno dominato gli acquisti anche lo scorso mese: "I principali acquirenti provenivano tutti dai mercati emergenti, con la banca popolare cinese che ha effettuato la maggior parte degli acquisti - 26 tonnellate - seguita dalla banca nazionale polacca e dalla banca centrale dell’Uzbekistan”.

Anche Turchia e India sono stati importanti acquirenti lo scorso mese, con la prima che ha acquistato 15 tonnellate di oro in agosto mentre continua a ricostruire le sue riserve dopo le vendite significative di aprile e maggio.
Osservando i totali da inizio anno, Gopaul ha osservato che la Banca popolare cinese rimane il più grande acquirente di oro nel 2023 e che le banche centrali dei paesi dei mercati emergenti sono state la forza trainante sia dal lato degli acquisti che delle vendite, mentre Singapore si presenta come l’unica realtà dei paesi sviluppati ad aver aumentato le riserve auree sottolineando che gli acquisti della BCE sono essenzialmente legati all’adesione della Croazia e che, quindi, non possono essere considerati come una volontà propria della Banca centrale in oggetto.
Nell’ultimo trimestre, le banche centrali hanno acquistato ben 337 tonnellate di oro, sicuramente un volume eccezionale, afferma il WGC, anche se non in grado di eguagliare le 459 tonnellate del terzo trimestre 2022.
Fonte KitcoNews
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