Secondo i dati del Department of Industry, Science, Energy and Resources of the Government of Australia (DISER), l'offerta globale di oro aumenterà del 2,7% a 4791 tonnellate, nel 2022 rispetto al 2021, per poi diminuire dopo il 2022 e, sempre secondo lo studio, nel 2022 la minor offerta di oro “scrap” sarà ampiamente compensata dalla produzione delle miniere.
Il DISER ha affermato che è probabile che il calo dei prezzi dell'oro e il miglioramento della situazione economica di molte famiglie scoraggino la vendita di gioielli d'oro, aggiungendo che, di conseguenza, si prevede che l’offerta di “oro usato” (lo scrap di cui sopra) diminuirà a 1127 tonnellate (-2%) nel corso del 2022; attesa in crescita la produzione delle miniere che, secondo il DISER, aumenterà del 3,7% a 3692 tonnellate - sempre nel 2022 - trainata dall'aumento della produzione in Australia, Canada, Stati Uniti e Papua Nuova Guinea.
Secondo lo studio, in Australia, il secondo produttore mondiale di oro, una solida catena di progetti dovrebbe condurre la produzione delle miniere d'oro del paese a 305 tonnellate, nel 2022, mentre si prevede che la produzione in Canada e negli Stati Uniti aumenterà del 19% e del 9,8 % rispettivamente a 225 e 201 tonnellate. Attesa in crescita la produzione di Papua Nuova Guinea a 55 tonnellate (+31%) trainata dal riavvio della miniera d'oro di Porgera, che è in fase di manutenzione ormai da aprile 2020.
Il DISER ha aggiunto che, dopo il 2022, si prevede che l'offerta mondiale di oro diminuirà a un tasso medio annuo dello 0,7%, per raggiungere 4630 tonnellate nel 2027 ed a guidare il calo saranno le minori attività riguardanti l’oro scrap, la cui offerta è attesa in calo a un tasso medio annuo del 4,6% nel periodo di riferimento, a 888 tonnellate nel 2027, poiché i prezzi più bassi dell'oro scoraggiano la vendita dell'oro nei principali mercati di consumo di gioielli come Cina e India.
"A compensare il calo dell'offerta di oro scrap c'è un aumento previsto nella produzione globale di miniere d'oro, poiché nuove miniere entrano in funzione e si verificano espansioni minerarie; si prevede che la produzione aumenterà fino al 2024, raggiungendo 3767 tonnellate, prima di scendere a 3737 tonnellate nel 2027”.
Il DISER ha affermato che il calo della produzione negli ultimi due anni del periodo di previsione sarà dovuto alla chiusura di miniere d'oro non redditizie in molte parti del mondo, aggiungendo che la redditività sarà ridotta dall'aumento dei costi di produzione e dal calo dei prezzi.
Si prevede che la produzione di oro in Australia aumenterà fino al 2025-2026, spinta dall'espansione delle miniere e dall’avvio di nuovi progetti; è probabile che nuovi progetti in Canada, Cile, Brasile e Argentina aumenteranno la produzione di oro in Nord America e Centro e Sud America rispettivamente di 124 e 82 tonnellate entro il 2026, tuttavia il DISER ha sottolineato che le rigide normative ambientali e il consolidamento del settore determineranno un calo nella produzione di oro della Cina che, attualmente, si propone come il maggior produttore globale.
Fonte KitcoNews