Nella sessione di ieri i prezzi dell’oro hanno terminato la giornata in lieve calo con gli investitori focalizzati sull’ormai prossima diffusione dei verbali della Federal Reserve, un appuntamento previsto per la giornata odierna che potrebbe fornire indicazioni sul percorso futuro della banca centrale in merito alla politica monetaria.
L'oro spot è sceso dello 0,1% a 1977,49 dollari l’oncia dopo essere salito fino a 1993,29 dollari venerdì 17 novembre, mentre i futures hanno terminato le contrattazioni in calo dello 0,2% a ridosso dei 1980 dollari per oncia.
“Tecnicamente abbiamo visto l’oro toccare un livello di resistenza per poi tornare a scambiare in un range tipico di un ambiente con tassi elevati - spiega Bart Melek, responsabile delle strategie sulle materie prime presso TD Securities - ci si si aspetta che la Fed mantenga la sua visione secondo cui la politica monetaria dipenderà dall’inflazione e che manterrà i tassi elevati per tutto il tempo necessario”.

I dati della scorsa settimana hanno riacceso le speranze che la Fed possa iniziare ad allentare le condizioni monetarie prima del previsto dopo il rallentamento del mercato del lavoro e un rapporto sull'inflazione al consumo più debole del previsto; attualmente, i tori hanno perso forza e, secondo gli analisti di Kitco Metals, necessitano di novità dal punto di vista dei fondamentali: l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA sta prevalendo sul calo del dollaro e sull’aumento dei prezzi del petrolio greggio e questo indice un certo nervosismo tra gli acquirenti di oro ed argento.
Fonte Reuters