Nel mese di dicembre 2021 gli Stati Uniti sono diventati il primo esportatore mondiale di gas naturale liquefatto (GNL) per la prima volta nella storia e questo grazie all’incremento delle consegne in un’Europa alle prese con una crisi energetica mai vista in precedenza.
Secondo una recente analisi condotta da Bloomberg nel mese di dicembre 2021 la produzione delle strutture americane ha superato quella del Qatar dopo un balzo delle esportazioni dalle strutture di Sabine Pass e Freeport.
La cosiddetta rivoluzione shale ha trasformato l’America da importatore netto di gas in uno tra i principali esportatori in meno di un decennio; la produzione di gas è aumentata di circa il 70% dal 2010 e si prevede che la nazione avrà la più grande capacità di esportazione del mondo entro la fine del 2022, una volta che il terminal Calcasieu Pass di Venture Global LNG sarà online.

La permanenza degli USA in vetta alla classifica degli esportatori, tuttavia, potrebbe rivelarsi di breve durata in quanto le esportazioni sono state di poco superiori a quelle di Australia e Qatar, ragion per cui qualsiasi problema di produzione potrebbe variare celermente la situazione e, guardando più in la nel tempo, il Qatar sta pianificando un gigantesco impianto di esportazione che entrerà in funzione alla fine degli anni 2020, che potrebbe consolidare la nazione mediorientale come il principale fornitore di carburante.
Nel frattempo, l'aumento delle esportazioni di GNL degli Stati Uniti aiuterà ad alleviare la crisi dell'offerta globale. L'Europa sta affrontando una crisi energetica invernale mentre i servizi pubblici sono alle prese con scorte di gas naturale stagionalmente basse. Gli acquirenti esteri hanno acquistato il 13% della produzione di gas degli Stati Uniti, a dicembre, un aumento di sette volte rispetto a cinque anni prima, quando la maggior parte delle infrastrutture necessarie per spedire il carburante fuori dal paese non esisteva ancora.
Fonte Bloomberg