Nel mese di dicembre le esportazioni di petrolio del Venezuela sono raddoppiate, rispetto ad un anno prima, in quanto il paese aumenta la produzione di idrocarburi che generano entrate a dispetto delle sanzioni statunitensi; nel mese di dicembre 2021 le esportazioni di greggio del Venezuela si sono attestate a 619000 barili giornalieri, con la produzione che, nel mese in oggetto, ha registrato un picco giornalieri di 1 milione di barili giornalieri a fronte di una media di 625000 barili giornalieri (fonte Petroleos de Venezuela SA, PDVSA).
Le esportazioni di petrolio del Venezuela sono aumentate dopo che il prezzo del Brent è aumentato del 50% nel corso dell’anno passato grazie al recupero della domanda globale.

Gli analisti sostengono che non è affatto chiaro se il Venezuela sia in grado di sostenere questo volume in uscita in quanto la Cina, il più grande acquirente di petrolio venezuelano, continua a reprimere il settore energetico accusando i produttori provati locali di violare la normativa fiscale ed ambientale vigente. Attualmente alcune petroliere cariche di greggio venezuelano stazionano al largo di Singapore e della Malesia in attesa di acquirenti cinesi.
Gli Stati Uniti hanno ampliato le sanzioni contro il regime del presidente Nicolas Maduro nel 2017, tagliando l'accesso della nazione sudamericana alle raffinerie statunitensi. Paralizzato dalla mossa e con acquirenti anche in India e Spagna che evitano il suo petrolio, il Venezuela ha fatto ricorso a tattiche non ortodosse come, ad esempio, camuffare e rinominare il petrolio per nasconderne l’origine eludendo così le sanzioni.
Fonte Bloomberg