Nel caso in cui Mosca decidesse di sanzionare l'azienda energetica ucraina Naftogaz, una delle ultime rotte di fornitura di gas russo funzionanti verso l’Europa, allora il blocco potrebbe subire un nuovo e duro colpo che andrebbe ad esacerbare la crisi energetica proprio mentre la cruciale stagione di riscaldamento invernale sta per iniziare.
All’inizio di settembre, Naftogaz ha avviato un procedimento contro Gazprom, affermando che la società russa non ha pagato le tasse di transito per l'invio del suo gas in Europa attraverso i gasdotti che attraversano l’Ucraina.
Gazprom nega con fermezza le accuse e dichiara che, nel caso in cui tali dichiarazioni dovessero continuare, la Russia potrebbe introdurre sanzioni contro Naftogaz: tali sanzioni vieterebbero a Gazprom di pagare le tasse di transito in Ucraina e questo, secondo gli analisti, si tradurrebbe in una totale interruzione dei flussi di gas russo verso l’Europa.
Yuriy Vitrenko, amministratore delegato di Naftogaz, ha affermato che la società continuerà comunque con il procedimento contro Gazprom.

"Le sanzioni trasformerebbero in realtà lo scenario peggiore che i governi europei hanno preparato per tutta l’estate: un mercato europeo del gas senza gas russo - spiega Natasha Fielding, responsabile dei prezzi del gas EMEA presso Argus Media - Il transito attraverso l'Ucraina è l'unica via di consegna del gas russo verso l'Europa ancora in uso oltre al gasdotto Turkish Stream, che serve i paesi dell'Europa sudorientale”.
I flussi di gas attraverso l'unica rotta di transito ucraina operativa (Sudzha) sono attualmente di circa 42 milioni di metri cubi al giorno. Kiev aveva già sospeso, a maggio, la rotta Sokhranivka che consegnava quasi un terzo del gas convogliato dalla Russia all'Europa attraverso l'Ucraina, dichiarando forza maggiore. Secondo i dati del think tank Bruegel, l'Unione Europea ha importato circa 155 miliardi di metri cubi (bcm) di gas dalla Russia, nel 2021, ovvero circa 12,9 miliardi di metri cubi al mese.
Secondo i dati di Bruegel, le importazioni di gas dall'inizio del 2022 alla fine della scorsa settimana sono state di 60 miliardi di metri cubi, rispetto agli 81 miliardi di metri cubi nella prima metà del 2021. Le perdite rilevate sul gasdotto Nord Stream 1 questa settimana rendono improbabile una ripresa dei flussi su quella rotta dopo che tali flussi sono stati prima fortemente ridotti e poi totalmente interrotti.
Se i flussi tramite Sudzha dovessero interrompersi del tutto, l'unico gas russo convogliato in Europa sarebbe quello attraverso la Turchia e il Mar Nero attraverso il TurkStream, che ha una capacità annua di circa 31,5 miliardi di metri cubi. Gazprom ha aumentato la fornitura all'Ungheria tramite il gasdotto, ad agosto, ma l'Europa si sta preparando da mesi per un'interruzione completa delle consegne di gas russo nel prossimo inverno. I governi si sono molto impegnati nel reperire forniture alternative a quella russa ed ira lo stoccaggio di gas in Europa ammonta all’88% del totale, sebbene le condizioni dei singoli paesi non siano omogenee.
Fonte Reuters