La russa Gazprom ha dichiarato che soddisferà solo in parte una richiesta dell'italiana Eni relativa alle forniture di gas in consegna per la giornata odierna: questo è quanto afferma la GME (borsa energetica statale) segnalando un sesto deficit giornaliero consecutivo e sottolineando come Eni sia impegnata a monitorare attentamente l’evolversi della situazione e si sia detta pronta a comunicare tempestivamente qualsiasi aggiornamento.
L'azienda italiana ha dichiarato di aver ricevuto, nel fine settimana, forniture Gazprom in linea con quelle dei giorni passati: venerdì Eni ha ricevuto solo la metà del gas richiesto, mentre giovedì ha ricevuto il 65% dei volumi richiesti e mercoledì è stato inviato l’85% del volume richiesto.
Giovedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che le riduzioni dell'offerta non sono state premeditate e sono legate a problemi di manutenzione, ma il primo ministro italiano Mario Draghi ha liquidato questa spiegazione come una “menzogna”; la scorsa settimana i flussi di gas russo sono stati inferiori alla domanda in un certo numero di paesi europei, aumentando i prezzi di riferimento sulla scia dei timori relativi alla capacità del blocco di accumulare un volume di gas sufficiente ad affrontare l’inverno.
L’Italia potrebbe varare una sorta di stato di allerta intensificato, se la Russia dovesse continuare a limitare le forniture: questo è quanto recentemente affermato da fonti vicine al governo e la questione potrebbe essere discussa dal comitato tecnico di emergenza per il gas già nella giornata di domani.
Uno stato di allerta attiverebbe una serie di misure volte a ridurre i consumi, tra cui il razionamento del gas a utenti industriali selezionati nell'ambito dei contratti esistenti, l'aumento della produzione nelle centrali a carbone e anche la richiesta di maggiori importazioni di gas da altri fornitori nell'ambito dei contratti esistenti.
L'attuale protocollo di emergenza gas in Italia prevede tre fasi che vanno da uno stato di pre-allerta, imposto a fine febbraio dopo l'invasione russa dell'Ucraina, prima di passare a uno stato di allerta e poi allo stato di emergenza.
Fonte Reuters