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Gas: la crisi in Europa è finita, ma…



La Redazione Articolo pubblicato il 24/11/2023 09:00:00
Il clima eccezionalmente mite nell’Europa nordoccidentale nel mese di ottobre e nella prima parte di novembre ha assicurato il proseguimento del rifornimento e ha ritardato l’inizio del prelievo invernale

 

Il clima mite che ha caratterizzato l’Europa ha consentito un eccezionale accumulo delle scorte di gas del Vecchio Continente che ha praticamente eliminato i timori in merito ad una possibile carenza di approvvigionamento, con il periodo dedicato alla ricostruzione delle scorte che si è rivelato secondo in estensione solamente rispetto al 2022, quando l’Europa stava tentando di sopperire alla carenza di fornitura determinata dal conflitto russo - ucraino, anche se, a differenza dell’anno passato quando la stagione dell’approvvigionamento era iniziata con scorte sotto la media, quest’anno tale periodo è iniziato con scorte già a livelli elevati; il risultato è stato un rifornimento insolitamente graduale, con le scorte in aumento di soli 2,21 terawattora (TWh) al giorno nel 2023 rispetto a 3,30 TWh nel 2022 e una media di 2,93 TWh dal 2012.

Il clima eccezionalmente mite nell’Europa nordoccidentale nel mese di ottobre e nella prima parte di novembre ha assicurato il proseguimento del rifornimento e ha ritardato l’inizio del prelievo invernale: analizziamo il caso di Francoforte.

Le temperature a Francoforte in Germania sono state al di sopra della media stagionale a lungo termine per 42 giorni su 51 dall'inizio di ottobre.  Francoforte si trova a circa il 17% della normale stagione di riscaldamento e finora la domanda di riscaldamento è stata inferiore alla media di quasi il 38%.  L’autunno mite, umido e ventoso in tutta l’Europa nordoccidentale ha inoltre incrementato la produzione di parchi eolici dal Mare del Nord e dalle aree limitrofe, riducendo ulteriormente il consumo di gas.

 

Scorte record

Le scorte di gas nell’UE e nel Regno Unito hanno raggiunto il picco record di 1146 TWh il 6 novembre, ovvero +190 TWh al di sopra della media stagionale decennale precedente.  I siti di stoccaggio erano pieni al 99,6%, ovvero oltre 10 punti percentuali in più rispetto alla media dell'89% dei dieci anni precedenti e, non dimentichiamolo, la fine ritardata della stagione di accumulo estiva significa anche un inizio insolitamente tardivo della stagione di esaurimento invernale.  Le scorte record, combinate con un inizio tardivo dell’esaurimento e un clima mite e ventoso, hanno assicurato che il surplus di stoccaggio continuasse ad ampliarsi sino a raggiungere quota 204 TWh al di sopra della media stagionale decennale precedente.

 

Scorte e proiezioni

Gli analisti spiegano che è ancora troppo presto per fornire una stima affidabile sull’andamento futuro delle scorte di gas europee ma, sulla base delle variazioni negli ultimi 10 anni, si prevede che le scorte saranno pari a 591 TWh alla fine dell’inverno 2023/24, il che lascerebbe lo stoccaggio pieno al 52% (valore medio: con un inverno eccezionalmente freddo le scorte sono attese a 401 TWh, mentre un inverno mite lascerebbe le scorte ad 804 TWh).

I politici dell’UE continueranno a sottolineare i potenziali rischi per le forniture di gas e a enfatizzare la necessità di una continua conservazione, ma la crisi del 2022/23 è passata e le scorte saranno probabilmente più che sufficienti.  La sfida della regione è come far fronte ai prezzi relativamente elevati del gas nel medio termine, se il gas di gasdotto relativamente economico proveniente dalla Russia viene permanentemente scambiato con il più costoso gas naturale liquefatto (GNL).  Una maggiore dipendenza dal GNL piuttosto che dai gasdotti significa anche che i prezzi del gas in Europa saranno sempre più determinati dalle condizioni meteorologiche, dai cicli economici e dalle politiche al di fuori dei suoi confini, soprattutto in Asia.  L’Europa sarà sempre in grado di superare le offerte dei rivali per assicurarsi volumi sufficienti di GNL grazie al suo reddito e alla sua ricchezza più elevati, ma i prezzi che pagherà saranno sempre più determinati altrove.

 

Fonte Reuters

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