I prezzi del gas naturale liquefatto (GNL) asiatico, nella passata settimana, hanno raggiunto livelli record grazie alla forte richiesta in arrivo dalla Cina, in un contesto globale contraddistinto da una vera e propria crisi energetica in Europa, dove i prezzi sono schizzati alle stelle in vista della stagione invernale.
Il prezzo medio del GNL per la consegna di novembre nel nord-est asiatico è stato stimato a circa 32 dollari per milione di unità termiche britanniche (mmBtu), in aumento di quasi il 20% rispetto alla settimana precedente, hanno affermato fonti del settore, ed S&P Global Platts ha dichiarato giovedì che il Japan-Korea-Marker (JKM), ampiamente utilizzato come punto di riferimento per i contratti spot sul GNL, è salito a 34,47 dollari per mmBtu.
Gli acquirenti cinesi stanno cercando più carichi nonostante i prezzi record ed offrono un buon premio rispetto al benchmark in quanto ansiosi di ripristinare le scorte prodotto ormai alquanto esigue.
È probabile che Unipec, braccio commerciale del colosso cinese Sinopec, abbia acquistato un volume di GNL superiore agli 11 carichi di cui tanto si parlava nella passata settimana, ed anche China National Offshore Oil Corp (CNOOC) e PetroChina parrebbero impegnate a reperire il prodotto.
Sinopec ha dichiarato giovedì che prevede di importare 13,3 miliardi di metri cubi (bcm) di GNL questo inverno (9% in più rispetto all’anno passato) e prevede di far funzionare i terminal a pieno regime accelerando, al contempo, la ricostruzione delle scorte che dovrebbe terminare a fine ottobre.
La domanda è stata forte anche dall'Argentina, con la società energetica Integracion Energetica Argentina (IEASA) alla ricerca di quattro carichi di GNL con consegna nel quarto trimestre.
Fonte Reuters