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Frumento: l’impatto dell’India sui mercati mondiali



La Redazione Articolo pubblicato il 17/05/2022 12:00:00
Nelle ultime tre stagioni, Egitto, Indonesia, Cina, Turchia e Algeria sono stati i primi cinque importatori di grano

 

Il divieto delle esportazioni di frumento annunciato dall’India nel passato fine settimana è un nuovo colpo al basso ventre ad un mercato già in difficoltà a causa dei problemi alla produzione nei tradizionali paesi esportatori come Canada, Australia ed Europa ed a causa del collasso delle infrastrutture logistiche innescato dal conflitto in Ucraina.

La prima reazione del mercato è un aumento del 6% sulla piazza di Chicago (vedi grafico a seguire), una reazione degli investitori e degli operatori commerciali che avevano scommesso sulla fornitura di frumento dell’India che, nelle settimane passate, pareva offrire milioni di tonnellate in termini di disponibilità all’export.

Grafico Frumento by Tradingview

A seguire tenteremo di analizzare la situazione al fine di identificare il possibile impatto sui mercati del divieto alle esportazioni di frumento dell’India.

 

Perché l’India ha vietato le esportazioni?

Inizialmente l’India prevedeva di esportare fino a 12 milioni di tonnellate di frumento, nella stagione 2022 - 2023, un volume nettamente superiore a quello dell’anno precedente, ovvero 7,2 milioni di tonnellate, e questo a fronte di un raccolto particolarmente florido di 111,32 milioni di tonnellate, ma le condizioni climatiche avverse contraddistinte da temperature elevate hanno costretto il governo a ridurre a 105 milioni di tonnellate o meno le stime sulla produzione di frumento della nazione.  La minore produzione, unita a una forte domanda di esportazione, ha quindi spinto i prezzi locali al rialzo, al di sopra del prezzo fisso di approvvigionamento stabilito dal governo e questo ha ha spinto gli agricoltori a vendere il grano privatamente invece che allo stato, i cui acquisti per gestire i programmi di assistenza sociale sono crollati a causa della scarsità di forniture.

 

Quanto è importante l’India nei mercati globali?

L'India è il secondo produttore mondiale di grano dopo la Cina, ma raramente esporta volumi elevati a causa dei prezzi interni elevati ed a causa dell'enorme fabbisogno alimentare interno, tuttavia, la migliore selezione delle sementi e la gestione delle fattorie negli ultimi dieci anni hanno consentito al paese di inanellare una serie di raccolti record aprendo così la strada ad un boom delle esportazioni proprio mentre il mondo intero sta affrontando una seria carenza di fornitura.  Gli esportatori di grano indiani avevano previsto vendite fino a 12 milioni di tonnellate nella stagione 2022/23, il che avrebbe collocato l'India all’ottavo posto nella classifica degli esportatori su base globale.  Le principali destinazioni per le esportazioni indiane includevano Bangladesh, Indonesia, Nepal e Turchia, e il principale acquirente globale, l’Egitto, ha recentemente accettato di effettuare un primo acquisto in assoluto di grano indiano mentre il Cairo cercava di sostituire le spedizioni perse dal Mar Nero.

 

Quali sono gli altri esportatori chiave di frumento?

Russia, Europa, Stati Uniti e Canada sono tradizionalmente i principali esportatori mondiali di grano e hanno rappresentato circa il 60% delle esportazioni mondiali tra il 2015 ed il 2020, secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, tuttavia, ciascuno di essi ha dovuto affrontare significative battute d'arresto nel raccolto di grano nelle ultime stagioni, con la quota di esportazioni collettive che è scesa a solo il 50,7% nella stagione 2021-22, principalmente a causa della siccità in Nord America ed Europa.  Il volume esportato di quest'anno avrebbe dovuto riprendersi fino a quando l'invasione russa dell’Ucraina, un altro importante produttore e fornitore di grano, non ha interrotto le spedizioni da quella regione innescando una corsa da parte dei principali acquirenti per trovare forniture sostitutive.  L'Australia dovrebbe essere il terzo esportatore di grano quest'anno, ma ha subito un certo deterioramento della qualità in alcune aree appena prima del raccolto e ha già siglato accordi sulla maggior parte dei volumi esportabili.

 

Chi sono i principali importatori?

Nelle ultime tre stagioni, Egitto, Indonesia, Cina, Turchia e Algeria sono stati i primi cinque importatori di grano. Altri importanti importatori includono Bangladesh, Marocco, Nigeria e Brasile.  Da quando l'invasione russa dell'Ucraina ha minacciato di bloccare le forniture di grano dal Mar Nero, i grandi acquirenti in Africa e Medio Oriente hanno lottato per trovare sostituti, poiché la maggior parte degli esportatori alternativi non iniziano il raccolto di quest'anno fino a giugno; l’eccezione è stata l'India, che ha concluso il suo principale raccolto di grano questo mese e quindi ha avuto una rara abbondanza di scorte di grano fresco.

 

Cosa accadrà al frumento indiano?

L'improvviso divieto di esportazione significa che la maggior parte del nuovo raccolto rimarrà ora in India e le società commerciali che hanno già ottenuto lettere di credito per esportare grano saranno autorizzate a procedere con tali vendite.  I segmenti rimanenti del raccolto che avrebbero dovuto essere esportati dovranno ora essere venduti o immagazzinati a livello nazionale; i mercati locali del grano hanno già iniziato a reagire al divieto, con prezzi che sono scesi fino al 2% durante il fine settimana in vari mercati spot.

 

Fonte Reuters

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