La Germania non deve abbandonare ma, al contrario, rafforzare la capacità di ricezione e stoccaggio di gas naturale liquefatto (GNL) schierata in campo nel corso dell’anno passato al fine di far fronte alla crisi energetica che ha costretto le nazioni europee a differenziare i fornitori di gas: questo è quanto ha recentemente affermato un alto funzionario del ministero dell’Economia durante un evento di settore. Tre unità galleggianti di stoccaggio e ricezione (FSRU) presso i terminali di Wilhelmshaven, Brunsbuettel e Lubmin sono servite ad attirare le spedizioni di GNL tanto necessarie per integrare le consegne di gasdotti dal resto d’Europa dopo che la Russia ha chiuso i rubinetti durante le ostilità politiche legate alla guerra in Ucraina.

Da allora Berlino ha dovuto difenderne l’uso continuato e il pieno utilizzo, anche se il calo dei prezzi del gas e la minore domanda evidenziano il rischio che gli impianti diventino investimenti bloccati in un contesto che vede i combustibili fossili inadatti in un futuro senza emissioni di carbonio.
"Non è facile renderlo chiaro quando la sensazione di crisi non esiste più - spiega Philipp Steinberg, capo dell'unità per la stabilizzazione economica e la sicurezza energetica del Ministero - ma non ci troviamo al punto giusto con i terminal - due unità FSRU non sono ancora state riempite - ed è ovvio che perseguiamo anche l'efficienza energetica, l'espansione delle energie rinnovabili, la diversificazione, l'espansione delle economie dell’idrogeno”.
Una volta che i terminal GNL non saranno più necessari, potranno essere inviati verso altre destinazioni, si spera con profitto, ha aggiunto.
Si prevede che il gas naturale continuerà a svolgere un ruolo transitorio nella produzione di elettricità poiché anche la Germania post-nucleare mira ad abbandonare il carbone soddisfacendo al contempo la crescente domanda di energia per l’elettrificazione in tutta l’industria, dalle pompe di calore alle automobili.
Fonte Reuters