L’Europa prepara nuove sanzioni alla Russia e, con un possibile divieto alle importazioni di petrolio russo all’orizzonte, i prezzi dell’energia tornano a mostrare una elevata volatilità.
L'Unione Europea sta elaborando una proposta per vietare gradualmente il petrolio russo entro la fine dell'anno, una mossa che potrebbe aumentare la domanda di altre fonti di energia, inclusi gas naturale e carbone, materie prime i cui prezzi sono già in aumento.
L’Europa, sta tentando di abbattere la dipendenza dalla Russia in termini di fornitura di energia ed ora deve riuscire a convincere Ungheria e Slovacchia che, almeno per il momento, sembrano molto intimorite da un possibile abbandono del petrolio di Mosca; a questo proposito, Hans van Cleef, economista senior presso ABN Amro ha spiegato che un embargo del petrolio russo potrebbe avere un forte impatto sul mercato del gas in quanto la Russia, in precedenza, ha indicato che potrebbe effettuare una ritorsione tagliando i flussi di gas che, tramite il Nord Stream, fluiscono in Germania.
Il mercato del gas è sotto pressione anche a causa della pressane richiesta di Mosca che praticamente obbliga gli acquirenti a pagare il prodotto in rubli: il rifiuto di tale modalità di pagamento è già costato il taglio della fornitura a Polonia e Bulgaria e, nelle prossime settimane, altri compratori dovranno far fronte alle scadenze.
Kadri Simson, commissario europeo per l’energia, ha affermato che è compito del blocco fare chiarezza sul fatto che il meccanismo proposto da Mosca rappresenta una violazione delle sanzioni, mentre il ministro francese per la transizione ecologica ha affermato che tutti gli Stati membri hanno indicato che si atterranno alle linee guida dell'UE sul pagamento del gas, anche se l’Ungheria, fortemente dipendente dalla Russia, ha già chiarito di essere pronta a pagare in rubli al fine di evitare interruzioni di fornitura.
I commercianti stanno anche osservando le elevate importazioni di GNL in un contesto che vede i terminal dedicati saturi ed attivi oltre la capacità prevista, tuttavia, gli alti afflussi nel Regno Unito e in Spagna stanno creando colli di bottiglia nell'offerta poiché l'infrastruttura non è collegata al resto d’Europa.
Fonte Bloomberg