La Commissione europea mira ad estendere le misure di emergenza istituite nel corso dell’anno passato al fine di far fronte alla crisi energetica, un intervento atto a proteggere l’economia da futuri shock dei prezzi e sviluppare rapidamente l’energia rinnovabile, ha detto un alto funzionario dell’UE. La Russia, ex principale fornitore di gas in Europa, ha tagliato le consegne lo scorso anno, facendo precipitare il continente in una crisi energetica con prezzi record e inflazione alle stelle.
L’Unione Europea ha approvato una serie di misure per far fronte alla crisi, tra cui un tetto massimo per il prezzo del gas, autorizzazioni più rapide per progetti di energie rinnovabili e regole di “solidarietà” per garantire che i paesi condividano il carburante in caso di carenza e, visto che le misure in oggetto sono ormai prossime alla scadenza, l’UE sta valutando, come abbiamo visto in precedenza, una proroga delle stesse pari ad un anno: "La nostra analisi è stata che sarebbe giustificato estendere questi regimi al prossimo anno e continuare a beneficiare della protezione che ci offrono da eventuali picchi di prezzo sul mercato” (dichiarazione rilasciata da un alto funzionario UE ai giornalisti di Reuters).

La Commissione proporrà l’estensione dopo che l’UE avrà raggiunto un accordo sulle nuove regole del mercato del gas. Tali negoziati dovrebbero concludersi questo mese, ma potrebbero estendersi fino a dicembre se i paesi e i legislatori dovessero faticare nel trovare un accordo.
Il tetto massimo del prezzo del gas ha diviso gli Stati membri dell’UE: Paesi tra cui la Germania hanno avvertito che limitare i prezzi potrebbe lasciarli in difficoltà nell’attrarre forniture dai mercati globali del gas, mentre Francia, Polonia e altri hanno chiesto la misura per frenare l’inflazione. Il limite, che scade a febbraio, è progettato per entrare in vigore se i prezzi europei del gas superano i 180 euro per megawattora.
Il benchmark olandese di riferimento (TTF) non ha mai raggiunto tale livello di prezzo sin dall’introduzione del limite, a febbraio 2023, ed attualmente passa di mano a ridosso dei 45 euro/MWh con l’Europa che, allo stato attuale, si trova in una situazione nettamente migliore rispetto a quella dell’anno passato grazie al reperimento di forniture alternative a quella russa e grazie ad uno stoccaggio del gas decisamente superiore.
Sebbene gli analisti affermino che i prezzi del gas difficilmente si avvicineranno ai livelli record dello scorso anno, superiori a 300 euro/MWh, il tetto massimo fungerebbe da protezione contro potenziali shock che potrebbero innescare picchi di prezzo, come, ad esempio, il totale annullamento delle forniture di gas attraverso gasdotto e GNL dalla Russia.
Fonte Reuters