Goldman Sachs prevede un aumento dei prezzi delle materie prime di cui la Russia è uno dei principali produttori e ha rivisto a rialzo le previsioni a breve termine relative al petrolio Brent mentre l'Occidente ha intensificato le sanzioni politiche ed economiche contro Mosca: “I livelli a breve termine che le commodities possono raggiungere sono diventati estremi e questo a causa dei timori relativi ad un'ulteriore escalation militare, sanzioni energetiche o potenziale per un cessate il fuoco”.
L’isolamento politico ed economico della Russia è peggiorato dopo che le forze armate hanno incontrato una dura resistenza nella capitale ucraina ed in altre città di rilievo in quello che si presenta come il più grande assalto a uno stato europeo dalla seconda guerra mondiale: “Ci aspettiamo - continuano gli analisti di Goldman - che il prezzo delle materie prime di cui la Russia è un produttore chiave aumenterà e questo include petrolio, gas europeo, alluminio, palladio, nichel, grano e mais”.
"La recente escalation con la Russia crea chiari rischi di stagflazione per l'economia in generale, guidata da prezzi energetici più elevati, che rafforzano la nostra convinzione in un aumento dei prezzi dell'oro nei prossimi mesi e il nostro obiettivo di prezzo di 2150 dollari per oncia. Il ruolo unico dell'oro come valuta di ultima istanza sarà probabilmente evidente se le restrizioni all'accesso della banca centrale russa alle sue riserve offshore la lasciassero sfruttare le sue grandi scorte di oro nazionali per continuare il commercio estero, molto probabilmente con la Cina” (dichiarazione rilasciata dagli analisti di Goldman Sachs).
Fonte KitcoNews