Il prezzo di uranio, petrolio ed altre materie prime sta aumentando anche in presenza di un dollaro forte e questo significa che siamo di fronte all’inizio di un nuovo superciclo nel settore commodities: questo è quanto afferma Christian DeHaemer, fondatore del Bull and Bust Report ed editore di Energy and Capital.
DeHaemer osserva che le azioni dei minatori di uranio stanno aumentando di prezzo, come Cameco, che è cresciuta di oltre il 750% rispetto ai minimi del 2020, e lo stesso vale per molti produttori di carbone: “Anche i prezzi del petrolio sono in aumento, con il WTI al di sopra dei 90 dollari e prossimo ai 100. Va notato che tutte queste fonti energetiche stanno diventando più costose, anche se il dollaro americano si è rafforzato negli ultimi anni e nonostante il fatto che l’energia eolica e quella solare siano state fortemente sovvenzionate e questo ci spinge a chiederci se siamo già all’interno o se stiamo per entrare in un nuovo superciclo”.
DeHaemer scrive che un superciclo globale delle materie prime può essere definito come “un aumento sostenuto del prezzo delle materie prime che dura più di cinque anni” e indica l’esempio del recente superciclo iniziato nel 1999 e terminato con la crisi finanziaria del 2008: “Durante quel periodo, il petrolio è salito da 10 a 150 dollari al barile, il rame è balzato da 0,60 a 4,60 dollari la libbra, e l’oro è passato da 250 a 1.921 dollari l’oncia; a metà degli anni 2000, la Cina stava comprando tutte le materie prime del mondo mentre si lanciava in una frenetica urbanizzazione carica di debiti”.
DeHaemer spiega che i quattro supercicli delle materie prime avvenuti negli ultimi 100 anni sono stati causati ciascuno da una combinazione unica di fattori: “…tuttavia, ognuno di essi aveva un fattore comune, ovvero l’interazione tra grandi e inattesi shock della domanda e risposte lente dell’offerta”.
DeHaemer nota, inoltre, che ogni superciclo era separato da 15 a 20 anni: “Sono ormai passati 15 anni dall’ultimo e siamo nell’ultimo trimestre del 2023. È il terzo anno consecutivo che ha visto un totale di 27 materie prime – dai metalli all’energia all’agricoltura – accumulare enormi guadagni e sovraperformare ogni altra classe di asse. Se il passato è il prologo, il superciclo è appena iniziato - conclude DeHaemer - se si prende l’inizio del trend dal punto più basso del 2020, quando i prezzi del petrolio sono diventati brevemente negativi, possiamo supporre che ci rimarranno altri 8-15 anni prima del mercato rialzista delle materie prime”.
Fonte KitcoNews