Le scorte globali di cereali potrebbero ridursi ancora di più, la prossima stagione, esacerbando la crisi dell'offerta nei mercati agricoli che sta già facendo salire i prezzi dei generi alimentari.
Secondo un rapporto pubblicato giovedì, l'International Grains Council (IGC) ha ridotto la stima relativa alle scorte per la stagione 2021-22 a 595 milioni di tonnellate, il valore più basso degli ultimi sette anni. L'aumento della domanda di mangimi e un raccolto di mais brasiliano colpito dalla siccità stanno annullando l’impatto di raccolti eccezionali altrove, riducendo la disponibilità mondiale di grano per la quinta stagione consecutiva.
Quanto sta accadendo ha contribuito ad aumentare il costo dei generi alimentari con il relativo indice di prezzo delle Nazioni Unite che si attesta ai livelli più elevati dal 2014.
I futures sui cereali sulla piazza di Chicago hanno recentemente rallentato la loro corsa, ma rimangono a ridosso di massimi pluriennali e, nei prossimi mesi, saranno necessarie condizioni di crescita ottimali negli USA ed in Europa al fine di ricostruire le scorte dei vari prodotti.

Le stime IGC relative ad un calo dell’offerta anche nella prossima stagione sono state realizzate ance a fronte di previsioni che indicano un calo della richiesta cinese di cereali (importazioni) pari al 14% rispetto ai massimi del 2021, una contrazione che porterà il volume complessivo importato dal colosso asiatico a 47,7 milioni di tonnellate.
Il succitato volume include 18,5 milioni di tonnellate di mais e 9 milioni di grano, che sono ancora ben al di sopra dei suoi acquisti storici (la Cina, lo ricordiamo, ha aumentato le acquisizioni di cereali e semi oleosi durante il processo di ricostruzione degli allevamenti di suini che hanno visto i capi decimati, nei mesi passati, da una terribile epidemia di peste).
Fonte Bloomberg