La carenza della fornitura di caffè in arrivo da produttori del calibro di Brasile e Colombia ha determinato un brusco aumento delle quotazioni del prodotto, con la varietà arabica che ha terminato la sessione di ieri a ridosso dei livelli più elevati in 10 anni ad un prezzo di 234 USd/lb (+4,5%).
“Lo stress della catena di approvvigionamento è a livelli senza precedenti. Non abbiamo mai affrontato così tanti fattori avversi contemporaneamente - afferma Judy Ganes, presidente di J. Ganes Consulting - e tutto questo si sta rapidamente trasformando in una vera e propria crisi”.
Le aree del Brasile interessate quest’anno da gelo e siccità hanno fornito una resa nettamente inferiore alla media e lo stesso potrebbe verificarsi nel 2022 in un contesto che vede la nazione in possesso di scorte ridotte e non sufficienti a compensare il calo produttivo: una situazione di questo tipo, continua Ganes, potrebbe condurre i prezzi del caffè arabica in range compreso tra 270 e 280 USd/lb.

I prezzi dell’Arabica in Brasile e Colombia hanno raggiunto livelli record e la possibile inadempienza ai contratti di fornitura da parte di agricoltori che avevano venduto il loro prodotto a prezzi nettamente inferiori a quelli attuali desta sempre più preoccupazione.
In forte difficoltà anche la produzione dell’India, a causa delle condizioni climatiche avverse, e timore per i possibili sviluppi del conflitto in Etiopia che sino ad ora non ha intaccato le esportazioni della nazione, ma che potrebbe pesare su di esse in futuro.
Gli elevati costi di trasporto e fertilizzanti stanno aggravando la crisi in cui versa il settore del caffè ed il palesarsi de La Nina potrebbe indurre condizioni meteo irregolari in Sud America nei prossimi mesi.
Fonte Bloomberg