Il Coffee and Cocoa Council (CCC) della Costa d'Avorio ha sospeso circa 40 cooperative che, stando alle notizie in arrivo dalla Costa d’Avorio, avrebbero accumulato un gran quantità di cacao al fine di piazzarlo a mercato a prezzi elevati, interferendo così con le attività degli esportatori che già faticano a rispettare i contratti stipulati in precedenza a causa del diffondersi di malattie tipiche del prodotto e delle condizioni climatiche avverse, due elementi che hanno ridotto enormemente la fornitura disponibile.
Le cooperative sospese e gli acquirenti indipendenti hanno accumulato più di 60.000 tonnellate di cacao dall'inizio del raccolto medio all'inizio di aprile, hanno dichiarato a Reuters fonti del CCC, e se è vero che non è illegale accumulare la merca in oggetto, è sicuramente illegale praticare prezzi elevati al fine di trarre profitto dall’attuale situazione di mercato.
La sospensione ha lo scopo di evitare pagamenti eccessivi da parte dei piccoli esportatori che stanno cercando di competere con le grandi aziende di settore.

Il prezzo al produttore (farmgate price) per il raccolto medio è fissato in 1500 franchi CFA, ma le cooperative nel mirino del governo pagavano un prezzo compreso tra 1600 e 1800 franchi CFA: “Siamo stati costretti a reagire vigorosamente e a sospendere circa 40 cooperative e acquirenti per porre fine a questa pratica, che sta destabilizzando il sistema di commercializzazione interno e mettendo in difficoltà alcuni esportatori", ha detto una fonte interna al CCC.
Gli esportatori hanno accolto con favore la decisione dell'ente regolatore e hanno affermato che in assenza di questa pratica gli arrivi settimanali sarebbero molto più alti di quelli registrati dall'inizio della metà del raccolto che, attualmente, si mostrano in calo del 29,3% rispetto all’anno passato in questo stesso periodo.
"Due dei miei fornitori fanno parte delle cooperative sospese. Giovedì scorso e lunedì scorso mi hanno offerto cacao a 1700 franchi CFA al kg.; non ho accettato e tutto questo deve finire, perché quest’anno non c’è abbastanza cacao e dobbiamo evitare di complicare ulteriormente una situazione già difficile” (dichiarazione di un esportatore rilasciata a Reuters).
Fonte Reuters